Crediti non riscossi nel mirino della Corte dei Conti

Il Comune: "Stralceremo dal bilancio quelli di fatto non più esigibili". La percentuale era al 28,4%. La replica: "Dal 2013 al 2016 al 94.6%"

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di Francesca Chilloni

Poca capacità di riscossione crediti, la Corte dei Conti bacchetta il Comune. A fine novembre la Magistratura contabile ha inviato al Municipio l’esito della propria istruttoria sul bilancio di previsione 2021-’23 e il rendiconto 2020, mettendo in luce la difficoltà alla riscossione di crediti tributari relativi ad anni precedenti per un 1 milione 606mila euro (la percentuale di incasso è del 28,4%). Ora la giunta Perrucchetti dichiara di accogliere l’invito della Corte "a continuare nell’attività di accertamento e recupero… e a stralciare dal bilancio i crediti di fatto non più esigibili".

La Sezione Emilia-Romagna della Corte sottolinea che "i dati acquisiti evidenziano il permanere di alcune difficoltà in merito alla realizzazione delle entrate proprie". E nel rimarcare l’importanza di "migliorare il grado di riscossione delle entrate correnti", richiama il Comune "a prestare particolare attenzione all’attività di accertamento e riscossione dei tributi".

Inoltre raccomanda di attuare, prima della riscossione coattiva "tutte le pratiche necessarie all’individuazione dei debitori e al recupero di quanto dovuto, ponendo in essere tutte le attività di vigilanza e di monitoraggio a tutela delle proprie ragioni".

E aggiunge: "Una scarsa capacità di riscossione, incidendo sulla effettiva disponibilità, in termini di cassa, delle entrate previste a preventivo per il finanziamento dei programmi di spesa dell’ente, rischia di vulnerare gli equilibri finanziari dell’ente qualora finisca con l’implicare una sovrastima dei crediti e, di conseguenza, del risultato di amministrazione". Durante la verifica sono state chieste all’Ufficio ragioneria notizie e chiarimenti.

Ora l’amministrazione replica: "Quei crediti sono interamente coperti dal ‘Fondo crediti di dubbia esigibilità’, e il Comune ha sempre effettuato attività di accertamento degli insoluti (principalmente crediti sulla Tari dal 2013 in poi). Per gli accertamenti non riscossi, inoltre, il Comune svolge sempre la riscossione coattiva: notifica ingiunzione, invio sollecito, possibili azioni esecutive e notifica dei pignoramenti". Proprio questa attività "ha portato ad avere, per i crediti più vecchi (2013-2016), una media di riscossione pari al 94,60%".