Crolla il tetto al Castello di Borzano Il meteo ha dato il colpo di grazia

Il maltempo dell’ultimo periodo ha fatto collassare solai e coppi. Giberti: "Con la Soprintendenza. stiamo valutando il da farsi"

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"Insieme ai proprietari si stanno valutando i danni subiti dal Castello di Borzano. Siamo in contatto con la Soprintendenza per valutare il da farsi". Non nasconde la sua preoccupazione, il sindaco Nico Giberti, che ha messo le competenze del Comune a disposizione della famiglia proprietaria dello storico edificio per fare una ricognizione dei crolli e delle problematiche determinate dal maltempo che ha colpito anche la zona collinare reggiana nella seconda parte di agosto. Il tetto del castello matildico è collassato, portando con se travi, solai e coppi; la struttura è di estrema fragilità e da tempo se ne valuta la ristrutturazione: il vento e le piogge hanno dato il colpo di grazia alla copertura, ma fortunatamente secondo le prime valutazioni i muri avrebbero resistito bene. "Due tecnici hanno eseguito immediatamente dopo il crollo un sopralluogo ed ora si sta decidendo come procedere. L’edificio, di proprietà privata, è vincolato dalla Soprintendenza regionale ai beni culturali. Tutti concordano sulla massima urgenza che deve essere data al consolidamento e alla copertura dei resti" con tegole di laterizio.

Risalente alla fine del 1100 e oggetto di successivi rimaneggiamenti fino al XV secolo, è collocato su una rupe: ha pareti in pietra e solai in legno. Pur essendo un castello fortificato di grande rilevanza storica, lo scorso secolo è stato usato come fienile e ricovero agricolo. Più volte si è parlato della possibilità di acquisto da parte del Municipio. All’interno delle mura vi è anche una piccola chiesa, dedicata a San Giovanni. Ai piedi della rupe si trova la Tana della Mussina, una grotta sepolcrale nella quale sono stati rinvenuti reperti archeologici molto interessanti tra cui oggetti preistorici e resti umani provenienti da almeno 18 individui dell’età del Rame. Legata a numerose leggende molto cupe, il primo a scavarla fu Gaetano Chierici, nel 1871. In tempi più recenti il Gruppo Archeologico Albinetano, per una decina d’anni, ha effettuato varie campagne di scavo nei pressi del castello e l’esposizione dei reperti.

Francesca Chilloni