Cugini della diciottenne uccisa: li attende la custodia in carcere

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Anche i due cugini di Saman – Nomanulhaq Nomanulaq e Ikram Ijaz – sono indagati nella terribile vicenda di Novellara. La loro fuga dalla Bassa Reggiana, in modo improvviso e senza alcun preavviso neppure all’azienda agricola in cui lavorano, è decisamente un segno importante per gli investigatori. E, secondo la magistratura, appaiono anche sottomessi alla volontà dominante di Danish Hasnain, lo zio indicato come il presunto autore materiale del delitto. Ikram è al momento l’unico a disposizione dell’autorità giudiziaria, fermato dalla polizia francese mentre cercava di raggiungere la Spagna, a suo dire "per cercare lavoro in una fattoria". Per loro sono scattati i provvedimenti di fermo proprio per la fuga avvenuta in concomitanza del presunto omicidio: questo costituisce un elemento che porta a ritenere come l’irreperibilità rappresenti la volontà di sottrarsi alla giustizia e, dunque, al processo nei loro confronti. Per entrambi il giudice per le indagini preliminari, Luca Ramponi, ritiene adeguate le misure cautelari più restrittive. Non basterebbero, infatti, neppure gli arresti domiciliari per i due cugini, in quanto potrebbero comunque approfittare dei margini di libertà di questo provvedimento per poter proseguire nel loro piano, cercando magari di inquinare le prove, anche a distanza, comunicando con eventuali testimoni, come già avvenuto. Inoltre, senza la custodia cautelare in carcere, entrambi potrebbero nuovamente tentare la fuga. Un delitto che l’autorità giudiziaria ritiene legato a "futili motivi", rappresentati in questo caso dalla gelosia e dalla "volontà di controllo" di un’altra persona.