MATTEO BARCA
Cronaca

Da Borzano a San Pietro in bici. Pellegrinaggio di 560 chilometri

Da Borzano di Albinea a Roma in mountain bike. Quattro amici di Borzano, con un’età media 72 anni, hanno terminato...

Da Borzano di Albinea a Roma in mountain bike. Quattro amici di Borzano, con un’età media 72 anni, hanno terminato...

Da Borzano di Albinea a Roma in mountain bike. Quattro amici di Borzano, con un’età media 72 anni, hanno terminato...

Da Borzano di Albinea a Roma in mountain bike. Quattro amici di Borzano, con un’età media 72 anni, hanno terminato martedì 27 maggio il pellegrinaggio giubilare Borzano-Roma in bici. Hanno percorso 560 km e superato un dislivello complessivo di 6700 metri. Sei tappe, scavalcando l’Appennino al passo dell’Oppio, tra l’Emilia e la Toscana, per poi scendere a Prato. A Siena hanno imboccato la Cassia che li ha accompagnati sino alla ciclabile che da Monte Mario arriva fino in piazza San Pietro.

Vasco Annovi, Bruno Colla, Giorgio Grasselli e Domenico Venturi erano supportati da altri due amici (Sergio Fantini e Giuseppe Ferretti) con un pulmino utilizzato per il trasporto bagagli e il ritorno con il mezzo a casa. Nessun incidente meccanico durante il percorso e tempo meteorologico ottimo con solo due mezze giornate di pioggia leggera.

"Unico inconveniente – spiega Giorgio Grasselli – l’aver trovato chiusa l’unica galleria presente sulla Cassia che ci ha costretto ad allungare il percorso di 20 km salendo a Radicofani e superando un dislivello di 750 metri. Il pellegrinaggio è stato organizzato sul tema della pace e per sentire, a tal proposito, parole di speranza nell’udienza del mercoledì del nuovo papa Leone XIV".

Grasselli aveva già compiuto un pellegrinaggio analogo nel 2013, poco dopo l’insediamento di papa Francesco. Un’esperienza importante per i quattro ciclisti di Borzano. "E’ stato – sottolinea Grasselli – come fare un ritiro spirituale di sei giorni a cielo aperto, immersi nelle bellezze naturali dell’Italia. Riflettere e meditare, pedalata dopo pedalata, sulla ‘Laudato sii’ e la ‘Fratelli tutti’, accompagnati dalla bellezza della fatica e dal brivido della conquista. Rinfrancato lo spirito, abbiamo poi constatato, pur nei brevi incontri avuti con tante persone, italiane o straniere, la grande gentilezza e accoglienza che testimoniano la profonda umanità ancora presente in Italia in questi tempi".

Matteo Barca