A mezzanotte e 10 minuti del primo maggio 2021 le telecamere catturano Saman Abbas uscire con il padre Shabbar Abbas e Nazia Shaheen dalla casa di Novellara e incamminarsi nel viottolo accanto alle serre. Al 25esimo secondo si vedono la mamma e la figlia incamminarsi verso il buio, uscendo dall’inquadratura: da allora Saman scomparirà per poi essere ritrovata sepolta sotto terra Il padre resta fermo, poi si incammina un po’ in avanti, torna indietro, poi si volta e passeggia ancora in avanti. È la sequenza che induce l’avvocato Liborio Cataliotti, difensore dello zio Danish Hasnain, a ritenere che "in quel frangente potrebbe già essere avvenuto l’omicidio, quando Saman scompare con la madre Nazia": lui ha parlato di "intima convinzione" riguardante la presunta responsabilità della madre, e basata sui movimenti fatti dal padre davanti a casa, che secondo il legale rappresentano "la sua reazione rispetto a ciò che la telecamera non riprende, ma che lui vede". Ipotesi avanzata dal legale dopo che è stata letta la perizia medico-legale commissionata dal tribunale: la professoressa Cristina Cattaneo ha indicato in un tempo breve, da pochi secondi fino a 6-8 minuti, la dinamica che può aver portato alla perdita di coscienza della ragazza, morta – secondo l’autopsia – per strozzamento con le mani. Il legale ha anche posto in aula quesiti riguardanti l’uso di un foulard o di un velo per uccidere la ragazza. Alla luce degli accertamenti specialistici, anche l’avvocato Luigi Scarcella, che assiste il cugino Nomanulhaq Nomanulhaq, non boccia quest’ipotesi: "Visti i brevi tempi indicati dalla perizia, non si può escludere che l’omicidio sia avvenuto nel momento in cui la madre accompagna la figlia e insieme scompaiono dalle telecamere, per poi rientrare poco dopo". Se la perizia lascia campo aperto a diverse possibilità, Scarcella si dice però certo di una cosa: "È l’ennesimo elemento istruttorio che smentisce la versione dei due detenuti, che non si riscontrano a vicenda e neppure in relazione ad altri aspetti emersi dal processo". Il riferimento è al racconto sugli ultimi momenti di vita di Saman, che uno avrebbe raccolto da Hasnain. Altro aspetto aggiunto dal legale riguarda le possibili e ulteriori posizioni meritevoli di approfondimento investigativo: "Fermo restando che non è mio compito individuare eventuali responsabili, resta il dato oggettivo che la Corte ha ritenuto che due persone andassero indagate dal giugno 2021". Per Scarcella a oggi il percorso verso la verità processuale è ancora in salita: "Restano molti aspetti da chiarire e c’è ancora tanto lavoro da fare".
Concorda l’avvocato Mariagrazia Petrelli, difensore di Ikram Ijaz, altro cugino di Saman: "La professoressa Cattaneo ci ha dato elementi scientifici sulla morte di Saman, ma a oggi non è possibile arrivare a una ricostruzione certa. È importante che non siano state trovate tracce biologiche del mio assistito sul luogo della sepoltura", circostanza comprovata anche per gli altri imputati. "Ora possiamo mettere fine alle versioni dei detenuti: i periti hanno detto che non è possibile che Saman sia morta come dicono loro".
Anche lei è rimasta colpita dal momento in cui madre e figlia si allontanano nel buio: "Potrebbe essere un elemento da considerare, ma al momento non mi sento di dire altro su eventuali responsabilità". L’attenzione è rivolta alla futura audizione di Dominic Salsarola, perito archeologo forense che ha coordinato i lavori attorno alla buca in cui fu sepolta Saman e che sarà sentito il 13 ottobre: "Vogliamo approfondire aspetti che non ci appaiono chiari, motivo per cui abbiamo nominato un nostro consulente, l’archeologo forense Pier Matteo Barone". Oltre al pianto di Shabbar in aula, anche Ijaz è rimasto colpito dalle immagini del cadavere di Saman proiettate in aula: "Mi ha detto che era dispiaciuto, perché per lui era come una sorella".