Dal Belgio a Canossa per veder le stelle

Ex pilota d’aereo si è innamorato dell’Appennino e di Barbara. Qui ha costruito un mega osservatorio astronomico

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Con il bel tempo e l’estate alle porte torna la voglia di guardare il cielo e scoprire gli astri. Tra l’Appennino e le colline reggiane è possibile farlo a Cervarezza Terme (Ventasso), in Val d’Asta (Villa Minozzo) e da un po’ di tempo anche al nuovo osservatorio astronomico di Canossa, aperto al pubblico da gennaio. "In realtà l’osservatorio esiste dal 2016 - precisa il suo fondatore, Peter Vercauteren, che lo gestisce con la moglie Barbara Prandi -, ma era in funzione solo per uso personale e gli amici. Da gennaio l’abbiamo aperto al pubblico ed è diventata la nostra attività principale. Io sono l’appassionato di stelle, lei è bravissima a coccolare gli ospiti. Lei ha lasciato il lavoro da impiegata alla Max Mara, io continuo anche a insegnare inglese e astronomia. Insieme siamo una vera squadra".

Reggiano d’adozione, ma originario di Anversa (Belgio), Peter Vercauteren, 52 anni, si è trasferito in Appennino nel 2010. "Ero capitato qui per caso in vacanza nel 2007 - racconta -, a Carpineti, e ne ero rimasto ammaliato. Poi sono tornato alcune volte, la terza per restare. Venendo da un paese piatto, cercavo le montagne. Mi era piaciuta la tranquillità dei posti e il fatto che fosse tutto così rustico e selvaggio. Mi sono trovato bene da subito. Adoro l’Italia e l’Appennino. Spero di aver trovato qui il mio ultimo posto".

In Belgio Peter Vercauteren lavorava nell’aviazione. "Ero pilota nelle forze aeree - spiega -, poi a causa di un problema all’orecchio sinistro ho dovuto smettere di volare e sono passato nella compagnia aerea Sabena, come supervisore all’aeroporto di Bruxelles, oltre al ruolo di rappresentare gli interessi della compagnia".

In Appennino, invece, ha iniziato subito a insegnare inglese nelle scuole. "Ho abitato in posti diversi - prosegue -, infine ho trovato l’amore della mia vita, Barbara, a Montecchio, e mi sono trasferito lì. Quattro anni fa siamo venuti a vivere a Canossa. E poi abbiamo scelto di trasformare il mio hobby in un’attività, dedicandoci all’astronomia e rendendo la nostra casa più idonea a questo".

La passione per le stelle la nutre fin da piccolo. "Ho comprato il mio primo telescopio nel 1981 - sottolinea -, a 12 anni, risparmiando ogni centesimo. Nell’83 ho seguito il corso base di astronomia all’Osservatorio Reale di Anversa, nell’86 sono diventato insegnante e nell’88 capogruppo dei giovani all’osservatorio. Poi per motivi professionali ho dovuto mettere da parte questa passione, che però è rimasta con me e ho sempre voluto condividere con altri".

Peter Vercauteren ha scritto un libro sul disegno astronomico, si è costruito due telescopi da solo e mette a disposizione dei suoi ospiti il più grande telescopio della provincia, nonché il più grande binoscopio d’Italia, con due specchi da 456mm (costruito da Arie Otte in Olanda nel 2016).

"Ho venduto uno dei due telescopi da me costruiti per poter comprare il telescopio dei miei sogni - rivela -, questo binoscopio (nella foto, ndr), formato da due grandi telescopi, attaccati l’uno all’altro, che danno il vantaggio di poter osservare con due occhi, come un binocolo gigante, e permettono una totale immersione, come se si stesse galleggiando nello spazio, regalando un’esperienza ineguagliabile".

"Qui proponiamo sempre programmi personalizzati - aggiunge -, tenendo conto del cielo e della stagione. Preferiamo gruppi piccoli, al massimo 8 persone, per lasciare che tutti si prendano il proprio tempo al telescopio. Organizziamo anche incontri dedicati a fenomeni particolari. Un fine settimana una mattina c’erano 6 pianeti allineati molto visibili e abbiamo offerto la colazione agli ospiti, che l’hanno gradita molto. Qui si può trovare rifugio dalla vita frenetica quotidiana e refrigerio nelle notti estive afose".

www.osservatoriodicanossa.eu.

Giuliana Sciaboni