Degrado e mancanza di sicurezza, il prefetto di Reggio Emilia, Maria Rita Cocciufa, incontrerà i residenti. Tante le situazioni di pericolo, tra sbandanti, criminalità e sporcizia, segnalate a più riprese dai vari comitati dei quartieri. Così, martedì della prossima settimana, con una riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, il prefetto, insieme a questore, comandanti di carabinieri e Guardia di finanza, ascolterà i referenti dei gruppi di cittadini di alcune zone critiche. In particolare ci saranno “Migliorare”, che rappresenta il centro storico e nello specifico l’area dell’isolato San Rocco e di piazza della Vittoria, il comitato di via Emilia Ospizio, che fa capo a Matteo Bondavalli, titolare della Gelateria 90, più volte oggetto di tentativi di furto e raid vandalici (oltre che nella zona i residenti sono corsi ai ripari provvedendo loro stessi a potenziare le misure di sicurezza, installando cancelli, migliorando l’illuminazione e dotandosi di una guardia privata). Per via Roma saranno ascoltate due “voci”, quella dei residenti e quella dei commercianti.
Per quanto riguarda invece il settore della stazione storica (piazzale Marconi, via Eritrea, via Turri e vie circostanti) è stato convocato il comitato “di via Eritrea” (in realtà è quello dei residenti di viale IV novembre) e “Reggio civitas” focalizzata sulla zona di via Melato, che nel 2019 aveva denunciato la piaga della prostituzione nigeriana nel quartiere ma anche la presenza di galline sgozzate per strada, forse utilizzate in riti vodoo.
Nella lista delle varie realtà che sono state convocate in Prefettura si nota però un’assenza “pesante” (a quanto risulta alla Dire, l’elenco dei comitati da invitare sarebbe stato trasmesso dal Comune). Manca infatti la “Rete residenti del quartiere stazione” (RE.RE), nata lo scorso ottobre come evoluzione del comitato “Cres-Reggio Emilia sicura”, presente nel territorio da dieci anni. Una realtà che, con l’obiettivo di formare una rete di cittadini attivi, si riunisce ad oggi regolarmente e vede diversi partecipanti, che offrono le loro competenze per trovare soluzioni concrete e “operative” ai fenomeni di spaccio, occupazione abusiva, furti e rapine, risse continue, degrado e, più in generale, delinquenza diffusa nelle zone di piazzale Marconi e nelle vie limitrofe.