
Le pattuglie miste di polizia di Stato, municipale e carabinieri in azione in stazione
"Ho firmato questo provvedimento sperimentale che entrerà in vigore da lunedì fino al 30 aprile. Chiamarla zona rossa non è un termine appropriato perché, in realtà, si tratta di misure da tempo previste per cercare di far fronte a fenomeni di atteggiamenti molesti o di disturbo e violenza gratuita che determinano un pericolo per la sicurezza pubblica". Alla prefetta Maria Rita Cocciufa il compito di illustrare la nuova ordinanza che vieta, in alcune zone del nostro comune. L’area interessata: zona stazione storica (via Eritrea, via Cesana, Via Ceva, via Monsignor Leone Tondelli, via Don Alai, piazzale Marconi, viale IV Novembre, via Turri, via Chiesi, via Gobetti, via Pirondi, via Ruscelloni, via Giovanni Vecchi, Piazza Domenica Secchi, via Sani, via Paradisi, via Carlo Ritorni, via Agostino Cagnoli, Piazzale Europa, viale Ramazzini); zona Parco del Popolo, Isolato San Rocco e quadrilatero (Parco del Popolo, via Allegri, Piazza della Vittoria, Galleria Cavour, via San Rocco, Martiri 7 Luglio, via Francesco Crispi, via Monzermone, via Spallanzani, via Nobili, via Filippo Re, Vicolo Clemente, via Secchi, via Franco Villa, via Bellaria, via Roma dall’intersezione con via Dante Alighieri fino a Piazza Duca degli Abruzzi, via Bonini, Vicolo del Brolo, Piazza Vallisneri, via della Veza); via Emilia all’Ospizio e Mirabello (da Piazza del Tricolore fino al civico 60 (cavalcavia), viale 1° maggio, giardini di Porta San Pietro (tra via dei Mille e via Emilia), via Mirabello, viale Olimpia, via Matteotti).
"Non significa blindare le zone interessate, ma l’allontanamento per quei soggetti che hanno anche altri carichi penali", continua la prefetta, "non è un provvedimento che va contro qualcuno, ma uno strumento in più che ci deve aiutare a gestire meglio questo enorme problema". L’ordinanza parla di "divieto di stazionare nelle zone cittadine ai soggetti che assumano atteggiamenti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti, determinando un pericolo concreto, tale da ostacolare la libera e piena fruibilità di quelle aree, e risultino già destinatari di segnalazioni per reati come furto, rapina, invasione di terreni o edifici, detenzione abusiva di armi, reati contro la persona, spaccio di sostanze stupefacenti". Cosa accadrà dal 10 febbraio lo spiega il questore Giuseppe Maggese: "Non è un provvedimento che discrimina e non è una caccia all’uomo. Questi soggetti devono aver dato luogo a problemi, di conseguenza vengono adottate determinate misure. Un cittadino chiama per un soggetto che sta provocando un pericolo e le forze dell’ordine intervengono. Se il soggetto si è reso responsabile di reati gli viene notificato un processo verbale, gli si dice di non tornare in quelle zone. Questo soggetto non deve tornare a disturbare, altrimenti scatta la denuncia all’attività giudiziaria".
Il sindaco Marco Massari: "Il provvedimento è una presa d’atto di quello che sta accadendo. Tutti gli strumenti devono essere utilizzati e vedremo se darà risultati. Non ci saranno militarizzazioni e, per il momento, valuteremo insieme al ministro Piantedosi l’arrivo dell’esercito. Continueremo a lavorare sul degrado, sui minori, sulla povertà sul prendersi cura delle persone e sulla riqualificazione del luogo", un altro aspetto che, a fronte della nomina dei nuovi dirigenti nel Comune di Reggio, sta prendendo sempre più forma. "Vengono a mancare molti fondi da parte del Governo verso la marginalità e la sicurezza, a favore di aiuti ai minori", conclude Massari.