Delitto Saman, riprende il processo Parla il carabiniere che per primo indagò

Stamattina si entra nel vivo del processo per l’omicidio di Saman Abbas, la 18enne pakistana che abitava a Novellara, che vede imputati i genitori, lo zio e due cugini.

Davanti alla Corte d’Assise, saranno sentiti i primi dieci testimoni citati dal pm Laura Galli: si tratta di carabinieri che hanno seguito le indagini. Tra loro, l’ex comandante della stazione di Novellara, luogotenente Pasqualino Lufrano, colui che per primo intuì che dietro l’assenza da casa della giovane potesse celarsi una vicenda più pesante. Altri carabinieri in servizio a Novellara e a Guastalla riferiranno dei numerosi accertamenti, tra cui perquisizioni e sequestri, analisi sulle telecamere dell’azienda agricola ‘Bartoli’ e dell’abitazione vicina e sul telefono dello zio imputato Danish Hasnain.

È stato citato anche il maggiore Maurizio Pallante, comandante del Nucleo investigativo del’Arma provinciale, che si soffermerà tra le altre cose sulle ricerche del cadavere di Saman, così come altri colleghi inquirenti riferiranno su apparati informatici e tabulati.

Stamattina si dovrebbe anche affrontare davanti alla Corte la questione, ancora aperta, del consenso da parte di Shabbar Abbas, padre di Saman, a videocollegarsi dal Pakistan, dov’è detenuto. Ieri, intanto, l’ennesima udienza a Islamabad per decidere sulla sua estradizione, chiesta dall’Italia, è stata rinviata a martedì.

al. cod.