Dentista senza laurea. Farà lavori utili alla Caritas

Odontecnico e due odontoiatri imputati per esercizio abusivo della professione. Il giudice dispone la sospensione del processo e li avvia all’impegno sociale.

Dentista senza laurea. Farà lavori utili alla Caritas
Dentista senza laurea. Farà lavori utili alla Caritas

Un odontotecnico e due odontoiatri, imputati per esercizio abusivo della professione medica, avevano chiesto nei mesi scorsi la sospensione del processo attraverso la messa alla prova, alla quale ieri il giudice Matteo Gambarati li ha ammessi tutti e tre: nei prossimi mesi sono chiamati dunque a fare lavori di pubblica utilità.

La vicenda giudiziaria nasce da un’indagine della guardia di finanza di Guastalla su uno studio medico di Luzzara, che era stato posto sotto sequestro nel 2018.

Secondo quanto appurato dalle indagini, qui da anni operava un odontotecnico, allora 50enne, che avrebbe svolto azioni interdette a chi non è dentista. Sarebbero anche emerse violazioni fiscali e poi si sarebbe scoperto che l’odontotecnico si avvaleva di strumenti medici ed estendeva le sue prestazioni alle visite e al diretto intervento sui pazienti, che sarebbero stati ignari del fatto che lui non poteva fare quelle azioni.

Al termine degli accertamenti, le Fiamme gialle hanno denunciato sia lui sia i due odontoiatri, uno reggiano e uno parmense, che operavano dentro lo studio di Luzzara come direttore sanitario e come dentista, perché avrebbero consentito all’odontotecnico di fare attività a lui non permesse.

L’inchiesta è stata condotta dal pubblico ministero Valentina Salvi. Nella prima udienza si erano costituiti parte civile gli Ordini dei medici di Reggio e di Parma. La difesa degli odontoiatri è affidata agli avvocati Claudio Silvestri e Mario L’Insalata, quella dell’odontotecnico agli avvocati Carmine Migale e Giovanni Tarquini. Nel frattempo l’Uepe (Ufficio esecuzione penale esterna) ha disposto il programma delle attività socialmente utili che dovranno svolgere i tre imputati.

Il giudice Gambarati ha disposto per i due odontoiatri 60 ore di lavoro (per loro il processo è sospeso per 4 mesi), mentre l’odontotecnico dovrà lavorare 120 ore alla Caritas reggiana (per lui il processo è sospeso per 8 mesi). È stato stabilito anche un risarcimento di 3mila euro a testa da destinare ai due Ordini professionali.

Alessandra Codeluppi