Reggio Emilia, derubato in ospedale mentre lo stanno operando

Sparita la borsa di Davide Rizzo, poi ritrovata in un bagno ma senza cellulare, orologio e soldi. "Medici e infermieri sono stati impeccabili, poi c’è gente di questo tipo..."

Davide Rizzo, 29 anni: la sua permanenza in ospedale è iniziata con un furto

Davide Rizzo, 29 anni: la sua permanenza in ospedale è iniziata con un furto

Reggio Emilia, 24 ottobre 2022 - Derubato in ospedale mentre era sottoposto a un’operazione. "Non ho parole, uno va a curarsi...", dice Davide Rizzo, 29 anni, di Masone. Un’esperienza che unisce la rabbia alla riconoscenza per medici e infermieri: "Sono stati impeccabili, poi c’è chi si approfitta di un momento del genere. Penso anche a gente che magari sta peggio di me, più fragili, anziani...".

Rizzo era arrivato all’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio venerdì mattina. Il tempo di prendere possesso della stanza, nel reparto di ortopedia, e di lasciare il borsone con il vestiario necessario per la permanenza all’interno dell’armadio. Con i vestiti anche telefonino cellulare, apple watch e portafoglio.

"L’intervento è durato un paio d’ore, sono tornato verso le 11 in stanza e intanto era arrivata mia madre. Le ho detto di prendermi il borsone per darmi il telefono e dire in giro che l’operazione era andata bene, ma mi avevano rubato tutto. Qualcuno era entrato nel reparto, eppure quelle non erano ore di visita e mi risulta che si potesse entrare soltanto con un badge".

"Il borsone - prosegue Rizzo - è stato ritrovato in un bagno, all’interno dell’ospedale, fuori dal reparto. Ma mancavano telefono, portafoglio e orologio. E tutto questo in ospedale". Sui social c’è un messaggio registrato dal giovane subito dopo la scoperta del furto, uno sfogo, dove chiede conto della possibile esistenza di una telecamera, della possibilità di risalire a chi sia entrato nel reparto. "Questo è quanto, io non ho parole, uno va in ospedale a curarsi, per stare meglio ed esce cornuto e pure mazziato. Complimenti, che persone che ci sono al mondo".

"Siamo molto dispiaciuti da quanto è accaduto - dice Giorgio Mazzi, direttore sanitario del presidio ospedaliero -. Le telecamere ci sono, ovviamente non nelle singole stanze di degenza per privacy, ma in corrispondenza dei varchi di accesso, quindi anche di reparti o passaggi che portano ai reparti stessi. Quando una denuncia è fatta in modo tempestivo è possibile vedere le registrazioni, che dopo alcuni giorni sono cancellate".

E l’ingresso con il badge? "E’ vero che entrano solo gli operatori quando non è orario di visita, ma c’è chi suona il campanello per persone che hanno bisogno di assistenza, non è possibile escludere che qualche malintenzionato possa approfittare di certi momenti per sfuggire alla sorveglianza. Consigliamo sempre di non lasciare incustoditi effetti personali e di non lasciare la chiave dell’armadio".

Dopo aver scoperto il furto, Rizzo ha chiamato la polizia: "Ero da poco uscito dalla sala operatoria, ho fatto denuncia contro ignoti. Poi con il mio macbook sono riuscito a rintracciare telefono e orologio, erano in stazione ferroviaria. Poi disattivando il telefono ho perso le tracce del cellulare, ma l’orologio l’ho rintracciato a Sant’Ilario, con la via". Nello sfogo registrato subito dopo il furto, il giovane è deluso perchè queste indicazioni non hanno permesso di recuperare gli oggetti rubati.

In realtà questi strumenti danno l’indicazione di una posizione, non di un luogo preciso. Le forze dell’ordine - gli agenti di Polizia alla stazione e i carabinieri a Sant’Ilario - hanno fatto subito un sopralluogo non appena ricevute da Davoli la segnalazione. Ma era impossibile bloccare una stazione, perquisire tutti i passeggeri in partenza, o nel caso della via di un paese andare a perquisire decine di appartamenti. Attualmente quindi c’è un’indagine in corso.

I ntanto Rizzo è tornato sabato a casa, l’operazione è andata bene. "So che hanno mandato una pattuglia sui luoghi che ho indicato, ma comprendo che non fosse pensabile fermare una stazione e anche nel caso di Sant’Ilario l’indicazione porta a un condominio. Proverei però a controllare se, tra le persone conosciute, uscite dall’ospedale in quelle ore, ci sia qualcuno che abita a Sant’Ilario. E vorrei capire, con la mia esperienza e cercando di collaborare con l’ammistrazione dell’ospedale, che cosa si può fare per migliorare la sicurezza ed evitare furti del genere in futuro".