Reggio Emilia, detenuto cerca di cavare un occhio all’agente

Il Sappe denuncia l’aggressione nel carcere di via Settembrini: "Le persone con problemi psichiatrici vadano nelle strutture dedicate"

L’ingresso del carcere di via Settembrini

L’ingresso del carcere di via Settembrini

Reggio Emilia, 10 maggio 2022 - Una gravissima aggressione si è è verificata ieri, verso le 14, nel carcere di via Settembrini.

Un agente della Polizia penitenziaria ha rischiato di perdere un occhio, perché un detenuto afflitto da problemi psichiatrici, ha tentato di cavarglielo a mani nude. Nel parapiglia due agenti sono stati aggrediti a calci e pugni dopo essere stati scaraventati a terra.

Il detenuto – a quanto si è appreso – era stato trasferito da altro carcere, dove aveva messo in atto altri gesti aggressivi nei confronti degli polizia penitenziaria. L’aggressione è avvenuta all’atto dell’ingresso nella sezione detentiva, dopo che lo stesso era stato nel ’cortile passeggi’.

"Non possiamo che esprimere profonda solidarietà ai due colleghi - affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Michele Malorni, segretario provinciale - inviati presso il pronto soccorso dell’ospedale di Reggio a mezzo ambulanza".

I due sindacalisti sollecitano l’amministrazione locale ad "adottare dei provvedimenti previsti dalla legge e dall’ordinamento penitenziario, anche di natura disciplinare. Riteniamo comunque sempre più tardive le iniziative dell’amministrazione penitenziaria tese a risolvere il problema delle aggressioni al personale, sulle quali incidono molto i detenuti con problemi psichiatrici che, come la stessa Corte costituzionale ha evidenziato in una recente sentenza, dovrebbero trovare posto nelle strutture esterne, per avere le cure necessarie; strutture che dovrebbero essere controllate e coordinate dal ministero della Gustizia, diversamente da quanto avviene oggi".