Detenuto incendia la cella Poi picchia quattro agenti

Pomeriggio di follia alla Pulce: per i feriti prognosi che vanno dai 3 ai 7 giorni. Sindacato Sappe furente: "Vogliamo il Taser. Senza è impossibile difendersi".

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Un detenuto romeno ha incendiato la sua cella nel carcere di via Settembrini a Reggio, e poi ha minacciato di morte e percosso la polizia penitenziaria.

È successo nel tardo pomeriggio di lunedì, come ha denunciato il sindacato Sappe: un ispettore capo e tre agenti sono andati in ospedale e hanno avuto prognosi tra i tre e i sette giorni. Il detenuto inoltre era già noto per episodi del genere commessi anche nel carcere di Forli, da cui il 24enne romeno proveniva.

"Evidenziamo ancora una volta - dicono Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Francesco Campobasso, segretario nazionale - la necessità di dotare la polizia Penitenziaria di strumenti come il Taser, per evitare le aggressioni al personale. Chiediamo altresì che il detenuto venga trasferito e sottoposto al regime di sorveglianza particolare". Sull’episodio è intervenuto anche il segretario provinciale del sindacato di polizia penitenziaria, Michele Malorni, da sempre in prima linea sui problemi del carcere di via Settembrini.

"Il detenuto nello specifico ha danneggiato beni dell’amministrazione, oltre a orchestrare un incendio doloso, prima di minacciare di morte un pubblico ufficiale, oltre alla resistenza e lesioni provocate che hanno richiesto un ricovero ospedaliero. Nello specifico ha aggredito quattro appartenenti al corpo (un ispettore capo, tre agenti o assistenti capo) che sono stati portati al Santa Maria Nuova con prognosi dai 3 ai 7 giorni, salvo complicazioni"

Prima di tornare sui temi segnalati più volte dal sindacato all’interno della Pulce: "Il Sappe sollecita la citazione del Taser e l’adozione di provvedimenti disciplinari e penali oltre il trasferimento immediato così come previsto anche dall’ultima circolare del Capo Petralia e vice capo Tartaglia. Come sindacato inoltre evidenziamo la fattiva collaborazione e professionalità messa in campo dal carente personale di polizia Penitenziaria che con abnegazione quotidianamente gestisce eventi critici di questo tipo e ancora più pericolosi , pertanto chiede che vengano valutati riconoscimenti di ricompense commisurate alla gravità dell’evento oltre ad una integrazione di unità con il termine dei prossimi corsi".

Così dopo aver sistemato (almeno in parte) i problemi legati alla vivibilità del carcere - il ministro della giustizia Alfonso Bonafede aveva stanziato 80mila euro per i primi lavori di ammodernamento contro freddo e muffe - il sindacato si trova di fronte alla nuova battaglia, legata alla sicurezza del personale della Penitenziaria all’interno della Pulce.