ANTONIO LECCI
Cronaca

Di lavoro si muore . L’allarme della Uil:: "Reggio in zona rossa, decessi triplicati"

Tra gennaio e giugno di quest’anno in sei hanno perso la vita. In regione 47 incidenti con esito fatale. Rinaldi: "Investire in formazione".

Di lavoro si muore . L’allarme della Uil:: "Reggio in zona rossa, decessi triplicati"

Tra gennaio e giugno di quest’anno in sei hanno perso la vita. In regione 47 incidenti con esito fatale. Rinaldi: "Investire in formazione".

Troppi infortuni sul lavoro, con tendenza ad aumentare nel primo semestre del 2024 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I dati semestrali pubblicati da Inail inseriscono anche la realtà reggiana in "zona rossa". Tra gennaio e giugno 2024, secondo i dati forniti da fonti sindacali Uil, sono stati sei i lavoratori che hanno perso la vita durante l’attività professionale, rispetto ai due casi del 2023.

"Non va meglio a livello regionale, con 47 persone decedute a fronte delle 34 vittime del periodo gennaio-giugno del 2023", dice Roberto Rinaldi, coordinatore confederale della Uil. Che aggiunge: "Diminuiscono di poco gli infortuni in tutti i settori passando dalle 4.813 denunce del periodo gennaio/giugno 2023 alle 4.768 di quest’anno, ma probabilmente questo calo è dovuto dal fatto che molti lavoratori sono in regime di cassa integrazione. In merito ai decessi, nella maggior parte dei casi sono lavoratori dell’edilizia (cadute dall’alto) e dell’agricoltura, proprio quei settori maggiormente attenzionati negli accordi nazionali, regionali e pure territoriali. I protocolli e le leggi vanno applicate. Lo sosteniamo ad ogni confronto con le istituzioni, gli istituti predisposti ai controlli e le parti datoriali. Che senso ha, per esempio, emanare un’ordinanza regionale contro l’emergenza caldo, che ricordiamo prevederebbe il fermo delle attività lavorative soprattutto in edilizia ed agricoltura nelle ore più calde, sempre se la temperatura supera i 35 gradi centigradi, e poi in questi giorni registriamo tutti i cantieri a pieno regime con temperature vicino ai 38 gradi? In questo territorio così come in tutto il Paese, c’è il tema dei controlli – incalza il sindacalista Rinaldi – che sono pochi e poco restrittivi. Se a questo aggiungiamo che il governo ha partorito un topolino con la patente a crediti, da noi duramente contestata, è facile affermare che il cancro degli infortuni e dei morti sul lavoro non si vuol realmente estirpare. Come Uil sosteniamo da tempo che il problema è innanzitutto culturale. Occorrerebbe investire i due miliardi di euro di avanzo del bilancio dell’Inail in formazione, a partire dalle scuole e magari interessando anche i datori di lavoro, soprattutto di imprese artigiane di piccole dimensioni".

Secondo la Uil servirebbero più ispettori e maggiori controlli degli organi competenti, Azienda Usl, Ispettorato del lavoro, forze di polizia. "È necessario riconoscere l’omicidio sul lavoro inasprendo le pene nei confronti dei datori di lavoro negligenti così come è necessaria – sottolinea ancora Roberto Rinaldi – l’istituzione di una procura speciale nazionale contro le morti sul lavoro che abbia presidi territoriali. Il tema della sicurezza sul lavoro è un tema di civiltà pertanto deve essere affrontato con la giusta sensibilità in uno Stato di diritto degno del nome".

Oltre agli infortuni mortali, da segnalare pure diversi episodi con lesioni gravi.