Elezioni, la Serracchiani: "Di Maio candidato in Emilia? Se serve al Paese..."

A Villalunga è scattata la kermesse Dem con l’intervento della capogruppo Dem alla Camera intervistata dal vicedirettore del Qn Davide Nitrosi

Reggio Emlia, 30 luglio 2022 - Si apre nel ricordo "degli amici e dei volontari che non ci sono più e che ci è bastato poco in questi giorni per capire quanto ci mancano", per usare le parole del deputato Pd, ed ex Sindaco di Casalgrande, Andrea Rossi, la Festa Regionale del Partito Democratico a Villalunga. Una kermesse che torna dopo quasi tre anni e in un momento particolare, quello della campagna elettorale.

"Dopo 35 mesi -ha detto ancora Rossi nell’inaugurare l’evento – ci si ritrova tra persone amiche che stanno insieme e condividono un percorso". Un tracciato che ha come primo appuntamento le imminenti Politiche e il primo incontro politico della festa arriva subito dopo l’introduzione di Rossi, con l’intervento di Debora Serracchiani, capogruppo Dem alla Camera dei deputati, stimolata dalle domande di Davide Nitrosi, vicedirettore del Quotidiano Nazionale.

Tanti i punti già all’ordine del giorno, la deputata parte innanzitutto dal ribadire i due punti su cui il Pd ha iniziato la campagna elettorale:"Prima di tutto occorre continuare a stabilire colpe e responsabilità: loro (Conte, Salvini e Berlusconi, ndr) hanno mandato a casa Draghi dopo crisi di governo incomprensibile. Inoltre – ha aggiunto la Serracchiani - gli italiani hanno o no il diritto di sapere i legami della Lega con la Russia? Hanno o no il diritto di sapere perché se la Russia interferendo nella politica italiana ha contribuito a far il governo Draghi? Non si può dimenticare che a marzo 2022, con il voto a favore di Fratelli d’Italia e Forza Italia, il Parlamento Europeo ha inserito la Lega in una lista di partiti che subirebbero influenze e interferenze di paesi stranieri. Ed è stata una risoluzione di condanna".

Venendo a temi prettamente politici la Serracchiani ha fatto capire che non sarà Draghi il futuro premier di un eventuale governo di centrosinistra: "Se, come auspichiamo, vinceremo le Elezioni avremo un governo progressista; Letta è il nostro front-runner si mette alla guida del percorso, poi ci saranno alleanze di partito e si vedrà, non vorrei tirare per la giacchetta Draghi, ma spero che Draghi possa dare una mano a un governo amico". Nell’agenda del Pd, assicura la Serracchiani, ai primi posti la transizione ecologica: "che nessuno può ormai negare sia è già in atto, e noi sapremo come gestirla" e le politiche del lavoro con l’idea di tornare a centralizzare non solo le risorse ad esse destinate ma anche le politiche attive e le agenzie per il lavoro. "Inoltre, così come è concepito, il reddito di cittadinanza non funziona e non ci dovrà più essere lo sfruttamento dei giovani coi tirocini e gli stage gratuiti".

Si vocifera poi, parlando di candidature, che per Luigi Di Maio sia già pronto un collegio sicuro in Emilia. "Questo me lo state dicendo voi -ribatte la Serracchiani – ad ogni modo vi assicuro che stare al governo 18 mesi con Salvini e Berlusconi è stato già un bel banco di prova. Di Maio come ministro del Lavoro nel governo gialloverde ha fatto tanti errori, agli Esteri ha fatto molto meglio, tenendo la barra, anche contro il suo stesso Movimento, nei momenti delicati. Quindi se serve al Paese sono pronta a ingoiare un rospo enorme e a farmi venire mal di testa".