FRANCESCA CHILLONI
Cronaca

Diciotto decessi alla San Giuseppe. Il gip archivia il procedimento

Impossibile accertare se le morti fossero dovute al Covid. Sollievo della Curia, sempre vicina ai 5 indagati

La casa di riposo San Giuseppe vista dall’alto. Nella struttura, di matrice cattolica, morì anche il vescovo emerito Paolo Gibertini

La casa di riposo San Giuseppe vista dall’alto. Nella struttura, di matrice cattolica, morì anche il vescovo emerito Paolo Gibertini

Archiviazione. È stato depositato il decreto che manda in soffitta il procedimento penale che aveva visto indagati don Angelo Orlandini, legale rappresentante della Fondazione San Giuseppedi Montecchio Emilia, Fabrizio Bolondi, direttore della Fondazione, Beatrice Golinelli, coordinatrice della casa di riposo,Andrea Muzzioli, responsabile del servizio di prevenzione e di protezione e Paolo Formentini, medico del lavoro.

L’accusa nei loro confronti era di omicidio colposo e delitto colposo contro la salute pubblica: la tesi, in sostanza, era quella di quella di non aver fatto quanto necessario per evitare le morti.

L’indagine era stata avviata dalla Procura in relazione ai diciotto decessi di persone anziane – tra cui il vescovo emerito monsignor Paolo Gibertini – registrati nel periodo del Covid nella casa protetta montecchiese di Fedisa, la Federazione diocesana servizi agli anziani.

A dare notizia della novità è la stessa Curia vescovile.

"Il Gip dottor Andrea Rat – si legge nella nota – ha condiviso le articolate argomentazioni del sostituto pubblico ministero dottoressa Piera Cristina Giannusa; in particolare quest’ultima ha rilevato che per le persone decedute ’non è stato possibile in alcun modo individuare non solo con certezza ma nemmeno con elevata probabilità quale causa principale del decesso l’infezione da Covid Sars 19’.

Nel giugno 2020, al diffondersi della notizia, l’unità pastorale “Beata Vergine dell’Olmo” e l’intera comunità diocesana avevano espresso al parroco e a quanti si prodigano per il buon funzionamento della struttura vicinanza e solidarietà, confidando nell’operato della magistratura.

"Nell’apprendere dell’archiviazione – scrive la Curia – la Fondazione insieme alla Chiesa reggiano-guastallese rinnova il suo impegno per il sostegno e la vicinanza nei confronti delle persone ospiti della Casa della Carità San Giuseppe di Montecchio Emilia".

In passato il giudice Andrea Rat si era opposto alla richiesta di esumazione dei cadaveri delle vittime; ne era scaturito un braccio di ferro con la stessa Procura che giunse fino alla Cassazione.

La Corte Suprema, alla fine, ribadì il suo no. Ora si è giunti all’epilogo.