Dieci anni di Calatrava Severi sente l’archistar nell’anniversario "La stazione? Miracolo"

Fu inaugurata l’8 giugno 2013 e da allora è cresciuta a dismisura "Un tema su cui lavorare è quello dell’accesso delle automobili. Si potrebbe tentare di collegarsi con Verona e la Germania".

Dieci anni di Calatrava  Severi sente l’archistar  nell’anniversario  "La stazione? Miracolo"

Dieci anni di Calatrava Severi sente l’archistar nell’anniversario "La stazione? Miracolo"

"Mi ha telefonato l’architetto Calatrava e gli ho chiesto: ’Sai che sono dieci anni dall’inaugurazione della stazione? Lui è sembrato sorpreso, gli ho detto che era una bella coincidenza che mi chiamasse proprio adesso".

Architetto Mauro Severi, l’8 giugno 2013 ci fu l’inaugurazione della Mediopadana. Forse era una ricorrenza da ricordare?

"Se nessun altro si prende la briga, lo faremo come Unindustria".

Calatrava che ricordo ha di Reggio?

"Ha un grande affetto per la nostra città. Qui si è trovato benissimo e ha avuto rapporti migliori con la committenza rispetto ad altr cantieri".

Com’è riuscita Reggio a conquistare la fermata?

"E’ stato un miracolo. Dieci anni fa c’era chi ci credeva, al successo della stazione, e chi no. Anche le Ferrovie dello stato non erano convinte, non hanno mai messo una foto della stazione nelle loro pubblicità"

Come fu scelta Reggio?

"Parliamo di un bacino che coinvolge oltre un milione di persone, dall’Appennino a Mantova e Cremona, con Reggio nell’asse della discesa del Brennero".

Parma non apprezzò la scelta.

"Hanno voluto la bretella di collegamento".

Ancora si parla della fermata dell’alta velocità oltr’Enza.

"Sarebbe una sciocchezza, c’è già a Reggio. Piuttosto si pensi alla via Emilia bis, questo è importante per loro, e ai collegamenti ferroviari per arrivare qui comodamente".

Un segnale che dia l’idea del successo della stazione, oltre al numero dei passeggeri?

"Quando dissero che non facevano la quarta corsia dell’autostrada perché era diminuito il traffico. O la riduzione dei voli da Milano a Roma, sono cambiamenti che riducono l’inquinamento".

Ci sono ancora collegamenti da realizzare, a dieci anni dall’inaugurazione.

"Occorre completare un sistema infrastrutturale. Ad esempio la ferrovia per Guastalla e Mantova, lì non siamo andati avanti, anche se ora almeno la linea è elettrificata".

Un’idea su cui lavorare?

"A Verona arriverà l’alta velocità dalla Germania, colllegarla con la Mediopadana sarebbe l’ideale".

Il piazzale della stazione?

"E’ stato già fatto e rifatto più volte. Credo che lo rifaremo finché non sarà come lo voleva Calatrava".

Qualcosa che non è stato realizzato del progetto?

"Le rampe di collegamento dei piani dei passeggeri per far arrivar le ambulanze in quota. Ma sono dettagli".

Un tema su cui lavorare?

"Il tema dell’accesso delle auto. Ma se non smettiamo di colpevolizzarle e non facciamo servizi alternativi, come si fa a non usarle?".

C’era un sogno di Calatrava per la sua stazione reggiana?

"Quello di creare un Politecnico legato alla stazione. Ora non c’è un’università che si chiama Politecnico, ma Unimore ha avuto una crescita strardinaria, è una specie di Politecnico, se non di nome, con la presenza di molte facoltà tecnologiche e integrazioni con il Tecnopolo".

Paolo Patria