La diocesi mette in vendita il seminario

In tempi di crisi, anche la Curia avanza un'opera di razionalizzazione su tre quarti della storica struttura di viale Timavo

Il seminario di Reggio (foto Artioli)

Il seminario di Reggio (foto Artioli)

Reggio Emilia, 16 aprile 2015 - La diocesi di Reggio mette in vendita il seminario. In tempi di crisi economica anche la Chiesa mette all’asta i suoi beni più preziosi e così tre quarti della struttura, che si trova in viale Timavo, sarà utilizzata dalla Curia per battere cassa. Un’opera di razionalizzazione che consentirà anche di risparmiare parecchi soldi sulla gestione dell’impianto. Tale opera verrà completetata a maggio quando la maggioranza degli uffici diocesani saranno concentrati nell’edificio dove è di casa il centro Giovanni XXIII, in via Prevostura.

«La diocesi intende varare in città un piano di razionalizzazione e ristrutturazione degli immobili destinati a sedi operative di uffici e organismi pastorali - spiega la nota della diocesi -. Tale operazione sarà avviata a partire dal seminario vescovile urbano di viale Timavo 93: la vita della comunità dei seminaristi, dei loro formatori e dei sacerdoti residenti e le sedi dello studio teologico interdiocesano, dell’Istituto superiore di Scienze Religiose e della Scuola teologica diocesana, ivi ospitate, verranno circoscritte alla sola ala sud-est della struttura, realizzando significative economie a fronte degli ingenti costi di gestione».

«La Diocesi potrà così disporre dei tre quarti del complesso per un’eventuale alienazione, costituendo, di conseguenza, un fondo per le sue esigenze operative - prosegue la nota -. In tale evenienza l’obiettivo prioritario sarà quello di salvaguardare, per quanto possibile, una parte dell’immobile per le necessità della Diocesi e, per gli spazi rimanenti, una destinazione d’uso di chiaro interesse sociale. Su quest’ultimo punto, si ringrazia l’amministrazione comunale per l’ampia disponibilità dimostrata nel concertare l’iter per la definizione di un accordo preliminare ad una variante al regolamento urbanistico ed edilizio al fine di implementare gli usi attualmente ammessi nell’immobile del seminario con funzioni di rilevante interesse pubblico, quali attività sanitarie ed assistenziali, attività di formazione e ricerca, attività congressuali».