
Il comune di Reggio in piazza Prampolini
Sono 414, di cui 322 ammesse, le candidature ricevute in Comune per un posto da dirigente. Le procedure di selezione sono ormai quasi ultimate: ben 13 commissioni su 14 - in cui siedono 28 commissari esterni tra manager di aziende private, direttori generali di enti pubblici e docenti universitari - hanno completato i loro lavori, protratti dall’ottobre scorso. Da allora le commissioni si sono riunite 56 volte e sono attualmente in fase di svolgimento 140 colloqui. Ingaggiata una società di consulenza (la “Gso Company”) specializzata nella valutazione delle risorse umane.
Numeri e tempistiche che inquadrano la risposta data ieri dal sindaco Marco Massari in consiglio comunale, a seguito di un’interpellanza di Alessandro Rinaldi (Lega) sulla riorganizzazione della macrostruttura dell’amministrazione. Un’operazione annunciata dalla nuova Giunta a settembre dell’anno scorso, che prevede tra l’altro l’assunzione di 14 figure a tempo determinato scelti sulla base dell’articolo 110 del testo unico degli enti locali (Tuel), cioè con incarico fiduciario diretto da parte del sindaco: 8 dirigenti, 3 coordinatori d’area e 3 unità di progetto.
Per Rinaldi resta però "una modalità anomala ci spaventa un pò, perché rischia di non adempiere ai precetti dell’anticorruzione che prevede una rotazione delle figure apicali". "Oltretutto – aggiunge – in questo Comune ci sono dirigenti con un incarico fiduciario da 20 o 25 anni (l’ex consigliera del Movimento 5 stelle Paola Soragni ha presentato un esposto su questo, ndr) e dunque si pongono dei seri interrogativi". Rinaldi caldeggia quindi l’adozione di altre procedure di ingaggio, come "concorsi pubblici o uso di graduatorie, che sono quelle maggiormente utilizzate anche dagli altri enti".
In primo luogo Massari ha evidenziato che nella riorganizzazione sono previste anche 4 figure dirigenziali a tempo indeterminato, spiegando poi che l’operazione "si avvarrà, nel rispetto dei limiti delle condizioni poste dalle norme nazionali al reclutamento, anche di concorsi pubblici e di procedure di mobilità, come quella con cui è stato nominato di recente il comandante della Polizia locale Italo Rosati". Sulla rotazione dei dirigenti, invece, Massari chiarisce che "in alcuni casi non è applicabile viste le competenze specialistiche nel loro settore possedute da alcuni dirigenti" e che la rotazione "per quanto utile a mitigare il rischio corruttivo, non è l’unico strumento, integrandosi con gli altri inclusi nel piano anticorruzione del Comune e nei regolamenti che sono stati approvati in questi anni".