Diffida alla famiglia del bimbo autistico, l’avvocata: “Diritti anche dei vicini”

Il legale: “Ci sono audio con le urla della mamma del piccolo che dice cose inascoltabili”

Diffida dei vicini contro i genitori di un bimbo autistico

Diffida dei vicini contro i genitori di un bimbo autistico

A spiegare lo scopo e i toni della diffida con oggetto ‘disagio in condominio’ è l’avvocato scandianese che assiste i condomini dell’appartamento sovrastante e sottostante la famiglia del bimbo affetto dal disturbo dello spettro autistico. "I miei assistiti – spiega il legale – prima di arrivare a un tentativo di questo tipo si sono rivolti all’amministratore di condominio tentando di incontrarsi con i signori, consapevoli della problematica".

Dunque la diffida "dev’essere intesa come un’altra via per fornire suggerimenti per rendere più vivibile il clima condominiale" sottolinea l’avvocato civilista. Oltre a consigliare l’adozione di accorgimenti pratico-materiali, a concludere la diffida c’è l’invito a rivolgersi ai servizi sanitari, cosa che ha disturbato la famiglia. "Premetto che spesso il servizio sanitario ha delle falle – commenta l’avvocato – ma in questo caso probabilmente non sono stati ottenuti i supporti base che forse aiuterebbero a risolvere la problematica. I genitori se adeguatamente assistiti potrebbero evitare il peggioramento della situazione, perché le urla della madre spesso si aggiungono a quelle del bambino".

Nella notifica infatti oltre a contestare le urla di un bambino affetto dal disturbo dello spettro autistico, si contestano pure le grida dei genitori, in particolare quelle di una madre descritta come una donna ‘senza armi nella difficile battaglia contro questa patologia’. "I miei clienti – spiega l’avvocato – hanno del materiale audio in cui si ascoltano i genitori, e soprattutto la madre, affermare cose inascoltabili anche nei confronti del bambino".

Per gli assistiti del legale, anche i genitori del bambino autistico aumenterebbero il loro disagio. "La fascia oraria dopo il lavoro sino ad una certa ora serale è insopportabile per i miei clienti – illustra l’avvocato – Vivere è un diritto di tutti". I vicini di casa, da quanto riferisce il giurista, comprenderebbero la difficile posizione della famiglia ma vorrebbero godere serenamente dei propri spazi domestici. "Si comprende il soggetto fragile e il diritto dei genitori, ma c’è anche il diritto di altre persone che vivono in quel contesto. E’ brutto da dire, però spesso da parte di chi vive situazioni così delicate non c’è la disponibilità a comprendere le vite altrui".

Tuttavia ad aver infastidito la famiglia e il presidente dell’associazione Aut Aut Roberto Vassallo sono pure i toni di alcune affermazioni presenti nella diffida: "Ritengo di essere stata delicata, sono mamma anch’io. – risponde il legale – Per un breve periodo della mia vita mi sono occupata di disabilità e ho un’altra laurea in Scienze della Formazione Primaria con specializzazione sul sostegno, per cui so bene di che cosa parlo".