"Docenti incardinati per il salto di qualità"

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"Non era scontato essere qui oggi, ma ci vuole ancora tempo per costruire a Reggio una vera e propria città universitaria". Luigi Grasselli (foto in basso), ex pro rettore dell’ateneo Unimore della nostra città, è stato uno dei protagonisti negli anni della crescita universitaria. Ieri era in platea a godersi lo spettacolo.

"Sono contento e orgoglioso – ha detto al Valli raggiunto dai giornalisti – perché 25 anni fa non era affatto scontato che si arrivasse a una città universitaria". Nella percezione e forse anche nella realtà, Reggio però non è ancora considerata una città universitaria. "Cosa manca? Il tempo – risponde a botta sicura il professor Grasselli – Nel senso che la costruzione di una sede universitaria è un processo lungo. Una città non diventa tale nel momento in cui partono dei corsi e dei docenti si mettano alla cattedra. Ma è essenziale che i docenti siano incardinati e che svolgano tutta la loro attività qui, anche di ricerca. Questo è un concetto fondamentale per una vera svolta. Dopodiché il processo d’adeguamento della città e dell’ateneo alla città sono processi lunghi. Fa parte anche di quella transizione di cui ha parlato il presidente Sergio Mattarella".

Grasselli però è fiducioso sul futuro luminoso di Unimore. "Così come 25 anni fa, c’è ancora adesso una forte unità di intenti per far crescere questa realtà e declinarla sulle due città. Che sono sì territori indipendenti, ma complementari. È giusto che ci sia una regia unica, ma la dialettica fra sedi è sempre stata la forza di questa esperienza unica nel suo genere".

dan. p.