Don Pino, grazie per quelle ore passate in aula

Don Pino nei miei anni alle superiori (7478) era giovane, 30 anni circa, ed era “curato”, si diceva così allora, ad Ospizio città. Veniva considerato figlio dei tempi, un po’ rivoluzionario, fumatore accanito anche in classe, tifoso della Fiorentina, ma soprattutto grande affabulatore, capace di parlare di tutto senza remore o tabù (politica, sesso, disagio giovanile, droga, sport). Adesso sembra normale ma per quegli anni era quasi appunto “rivoluzionario”, in un contesto pieno di turbolenze con un clima di terrore, siamo negli anni caldi delle Br, di radio Alice, degli scontri giornalieri fra generazioni e la Chiesa era il bersaglio preferito, nel suo stantio immobilismo di tradizioni e di riti, considerati vecchi ed obsoleti. Credo, anzi ne sono certo, che se essa non è naufragata del tutto, perdendo di fatto la linfa vitale delle giovani generazioni, il merito principale sia di preti alla don Pino, che hanno capito e precorso i tempi innovando e salvando con il dialogo verso la gioventù di allora la fede e soprattutto la possibilità di credere ancora in un mondo che da materialista com’è anche oggi, stava precipitando verso la violenza pura. Avere don Pino come insegnante, è stato bello intenso e soprattutto formativo. Grazie don: ti ho voluto bene e mi hai dato tanto negli anni più belli, quelli dei sogni a cui si credeva.

Giorgio Sesena