
Donna violentata e presa a cinghiate. Marito a processo per maltrattamenti
Lei avrebbe subito episodi di violenza sessuale e maltrattamenti che si sarebbero susseguiti per più di un anno e mezzo. Sono i reati per i quali il giudice dell’udienza preliminare Dario De Luca ieri ha rinviato a giudizio un uomo di origine nigeriana. In un caso la sua furia sarebbe scoppiata perché la donna aveva scoperto che lui era già sposato con un’altra, e con un figlio, nel suo Paese natale. Per lui il pubblico ministero Giulia Galfano aveva formulato in aprile nuove contestazioni, alla luce dell’integrazione probatoria che era stata chiesta dalla difesa per giudizio abbreviato e che era costituita dell’audizione della donna. Dopo le nuove accuse, lui ha deciso di difendersi nel rito ordinario, che inizierà davanti al tribunale in composizione collegiale nel prossimo gennaio e in cui sarà assistito dall’avvocato Lucia Larocca. L’imputato si trova a piede libero, mentre la donna al momento non si è costituita parte civile.
Gli accertamenti sulla delicata vicenda sono scattati a seguito di un intervento dei carabinieri. Secondo la ricostruzione investigativa, dal 2016 all’agosto 2017 lui avrebbe costretto la compagna a subire rapporti sessuali completi, proseguendo la sua condotta nonostante il dissenso da lei palesato, e in alcuni casi percuotendola anche con una cintura. Inizialmente gli veniva contestata anche l’aggravante di averla aggredita mentre era incinta: in base ai documenti prodotti dalla difesa, è emerso che in realtà lei non aspettava un bambino e che aveva interrotto la gravidanza. Per quest’ultima accusa ieri il gup ha formulato il non doversi procedere, così come per quella di danneggiamento (per mancanza di querela). Nello stesso arco temporale si collocano svariate vessazioni che sarebbero state perpetrate alla donna.
Lei ha raccontato che era stata percossa anche con oggetti atti a offendere, e che le era stato impedito di parlare al telefono e di uscire di casa se non per andare al lavoro. Lui avrebbe anche controllato i suoi spostamenti e l’avrebbe seguita. In un caso, dopo una lite lui l’avrebbe colpita con una cintura e le avrebbe spento una sigaretta sulla spalla.
Infastidito dalle confidenze di lei a una sua amica, sulla scoperta che lui sarebbe risultato sposato e aveva un figlio in Nigeria, il 23 agosto 2017 l’avrebbe picchiata con le mani e poi con il manico di una scopa, fino a romperlo. Il giorno dopo lui sarebbe entrato a casa della fidanzata prendendo a pugni la porta d’ingresso fino a rompere la serratura e lo stipite. E avrebbe fatto cadere a terra la donna, sferrandole uno schiaffo e colpendola sulla schiena con le ginocchia, causandole lesioni al collo e alla schiena con conseguenze per cinque giorni.
Alessandra Codeluppi