LARA MARIA FERRARI
Cronaca

Donne e occupazione, lo studio. Oltre il 60% la quota delle lavoratrici: "Sugli stipendi bisogna fare di più"

L’analisi di Confcooperative Terre d’Emilia: crescono dal 5 al 9,5% le nomine ’in rosa’ tra i dirigenti. Il presidente Caramaschi: "Energie da parte nostra per migliorare la situazione". Le socie salgono al 42%.

L’analisi di Confcooperative Terre d’Emilia: crescono dal 5 al 9,5% le nomine ’in rosa’ tra i dirigenti. Il presidente Caramaschi: "Energie da parte nostra per migliorare la situazione". Le socie salgono al 42%.

L’analisi di Confcooperative Terre d’Emilia: crescono dal 5 al 9,5% le nomine ’in rosa’ tra i dirigenti. Il presidente Caramaschi: "Energie da parte nostra per migliorare la situazione". Le socie salgono al 42%.

Cresce la presenza femminile nel sistema Confcooperative, dove il numero della donne lavoratrici è salito all’1,8%, portando al 60,3% la quota dell’occupazione delle donne su 47mila lavoratori. Meglio di altre imprese, per quanto riguarda le presidenti e il numero delle aziende femminili, ma persiste un gap sulle paghe ("Bisogna fare di più", ha ammesso Caramaschi) e le carriere.

"Ci poniamo un obiettivo non facile, ma mettiamo energie importanti per perseguirlo", apre Matteo Caramaschi, presidente Confcooperative Terre d’Emilia, al convegno ‘Parità di genere: motore di sviluppo economico’, promosso da Terre d’Emilia nell’ambito del Festival della sostenibilità. Buone pratiche cooperative che favoriscono un’impronta femminile nello sviluppo del sistema imprenditoriale, che ha iniziato a dare buoni frutti, proprio fra le 620 imprese associate all’organizzazione, enunciate ieri, nell’anniversario dell’approvazione della Legge 151 del diritto di Famiglia (ha ricordato Elena Carletti, presidente della commissione Parità della Regione), che poneva le basi per un percorso di parità di genere. Nella consapevolezza che le leggi sono fondamentali, ma serve una loro piena attuazione. Analisi, quella di Terre d’Emilia, utile a capire gli effetti che una reale parità di genere potrebbe avere nella crescita economica e a verificare, a pochi giorni dall’ottenimento della certificazione sulla parità, il posizionamento del sistema coop nella gender equality. I dati indicano una possibile crescita del Pil italiano dell’11%, con un’effettiva parità di trattamento nelle imprese e una maggiore produttività (25%), per le aziende più virtuose, "oggi più premiate nei bandi pubblici, nelle gare d’appalto e sul versante fiscale", prosegue Caramaschi.

La presenza femminile aumenta in tutte le qualifiche cooperative, ci dicono i dati forniti da Pierpaolo Prandi, responsabile Area statistica-economica di Confcooperative/Fondosviluppo, anche per la qualifica di dirigente, che in un anno ha visto passare dal 5 al 9,5% la quota donne; sale dal 38,3 al 39,7% la quota femminile tra i quadri e, uscendo dall’ambito occupazionale, c’è una buona notizia per la quota delle cooperative femminili, che aumenta al 36,7% del totale nel sistema Confcooperative, che si posiziona di 15 punti sopra la media delle imprese italiane. Contemporaneamente, le socie sono salite al 42% sul totale e le cooperative presiedute da donne rappresentano il 27,2% (il 34,5% tra quelle giovanili), contro un valore che è meno della metà (13,1%) tra le Spa. "Ha ancora senso parlare di pari opportunità ? Sono i dati a dirci di sì – osserva Annalisa Rabitti assessora Pari opportunità –. Le ragazze hanno una propria mappa interiore del mondo, da quando nascono, che va dalla sicurezza all’ottenimento di ottimi voti a scuola, per una sorta di rivalsa, che non è sovrapponibile a quella dei compagni maschi". Permane un gap di retribuzione. Stante il 9,5% fra i dirigenti, le donne scendono all’8,7% sul totale delle retribuzioni legate all’inquadramento, con un gap più rilevante fra le impiegate.