Dopo il lockdown voglio una capra tibetana

Boom di richieste con i mesi di chiusura, tra case e giardini si trovano alpaca, mufloni, maiali thailandesi e l’ariete più piccolo del mondo.

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di Maya Menozzi

Mapy è nato nel 2017, è l’ariete più piccolo al mondo e vive nella fattoria di Annamaria Gattamelati a Baiso. In aprile avrebbe dovuto ricevere una conferma dallo Show dei Record, ma l’emergenza sanitaria per Covid-19 ha bloccato tutto. Al di fuori di questo mondo di celebrità, Mapy è un ariete mansueto che ogni tanto carica le ginocchia di chi prova a scattargli una foto.

Questa è solo una delle tante storie di chi, a Reggio, ha scelto di avere come animali domestici specie insolite per il nostro territorio o semplicemente diverse da ciò a cui siamo sempre stati abituati. Parliamo di alpaca, mufloni, maiali thailandesi, capre, mucche nostrane, pecore di ogni dimensione che abitano la nostra provincia.

"C’è chi vive con un alpaca perché é il suo animale preferito fin da quando era bambino - dice il tecnico Cia, Veronica Ferrieri -. Chi ha osptato per due grossi mufloni per utilizzarli come tagliaerba ecologici. Chi ha deciso di regalare un asino alla moglie per l’anniversario di matrimonio. Chi ha comprato capre tibetane dopo la pensione per far divertire i nipotini...".

Nell’ultimo anno, i tecnici di Cia Reggio (Confederazione italiana agricoltori) hanno registrato un forte incremento di richieste da parte di cittadini, per ottenere le necessarie autorizzazioni per allevare animali esotici e originali. Per un totale di un centinaio di domande sul solo territorio reggiano. "C’è stato un incremento di richieste dopo il lockdown, una volta questo fenomeno riguardava solo le star di Hollywood", spiegano i tecnici di Cia Reggio.

Ci sono anche animali comuni che sono delle vere scoperte. Oltre al piccolo ariete, Annamaria Gattamelati ha la compagnia di un gallo, preso in simpatia quando lo aveva trovato mezzo congelato, lasciato indietro dalla mamma chioccia. Oggi quel pulcino si chiama Pipio, è molto affettuoso, sale in braccio alla sua padrona e risponde se chiamato. Quando la donna torna dal lavoro, le zampetta incontro e le fa le feste, seguendola ovunque. Ha una grandissima passione per le scarpe e per le briciole di pane di cui va ghiotto. Di notte è proprio un sacchetto da forno del pane il luogo da lui preferito per addormentarsi.

"Non li definirei proprio animali da compagnia" dice ridendo Gelsomina Bertolini, che vive a San Polo e possiede due capre tibetane dal manto bianco. Sono entrambi maschi, si chiamano Uno e Due e sono abbastanza selvatici. Saltano in continuazione, una visita veterinaria è una vera impresa per chi deve acciuffarli. Un lato positivo c’è: mangiano di tutto, persino gli avanzi della cucina, e l’unica eccezione al loro menù è l’ortica".

Più affettuosa è l’alpaca Nerina, alla quale piacciono la compagnia dell’uomo e il rotolarsi a terra fra le foglie. Vive a Castelnovo Monti con la proprietaria Ilenia Costi ormai da un anno. La donna era stata colpita dalla dolcezza dell’animale.

Adottare animali insoliti per le nostre terre sembra non essere una moda, un modo per distinguersi, ma una scelta spesso dettata dal puro affetto che si prova verso i propri animali. Nonostante essi non facciano nè miao nè bau.