Dorme sotto tranquillanti Ne approfitta per stuprarla

I coniugi erano in letti separati. Ma lei inibita dai farmaci non è riuscita a opporsi Il 50enne ex marito ora è indagato a piede libero per violenza sessuale

L’ex marito l’avrebbe stuprata mentre lei era a letto, approfittando del fatto che la donna non era del tutto vigile perché aveva assunto farmaci tranquillanti. È la vicenda approdata in tribunale dopo la denuncia che la donna ha sporto nel settembre 2019 per l’episodio che lei avrebbe subito qualche mese prima, nel luglio dello stesso anno. La coppia, che abitava nella Bassa reggiana, entrambi sulla cinquantina, aveva da tempo problemi coniugali: lei avrebbe scoperto che lui la tradiva e il rapporto si era incrinato. Avevano iniziato a vivere da separati in casa: entrambi dormivano da soli, ognuno in una stanza. All’estate scorsa risalirebbe il pesante episodio raccontato dalla donna: il giorno prima che lei facesse ritorno nel suo Paese d’origine, lui l’avrebbe raggiunta nella sua camera da letto e costretta a un rapporto sessuale completo.

La donna avrebbe cercato di opporsi all’abuso, senza però riuscirci a causa della sua condizione di debolezza dovuta all’assunzione dei calmanti. Poi è partita per l’estero ma, una volta rientrata, nel settembre 2019 ha deciso di rivolgersi ai carabinieri per sporgere denuncia nei confronti del coniuge. Nel frattempo sono stati avviati gli accertamenti e ora l’uomo risulta indagato a piede libero per l’ipotesi di reato di violenza sessuale. Nel frattempo la coppia si è separata. La procura ha chiesto e ottenuto dal tribunale un incidente probatorio, cioè un accertamento urgente volto a cristallizzare già durante le indagini preliminari una possibile prova da portare al processo: l’udienza davanti al giudice Andrea Rat è stata fissata per venerdì prossimo.

La donna ha intanto deciso di affidarsi all’avvocato Claudio Bassi (foto), al quale ha già manifestato l’intenzione di costituirsi anche parte civile nel futuro procedimento per chiedere all’ex marito il risarcimento dei danni. Alessandra Codeluppi