Due persone inghiottite dalle acque del Po Trovato un cadavere, si cerca il disperso

Si tratta di Emil Bordea, 58 anni, e del nipote Felix Suciu, 31 anni, che ha cercato di aiutarlo ma è finito, a sua volta, sotto l’acqua. Stavano pescando e non si sono resi conto del pericolo. Lavoravano come camionisti e abitavano a Sorbolo: inutili i soccorsi

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Antonio Lecci

Un pomeriggio di pesca sul Po si è trasformato in tragedia per due camionisti rumeni abitanti a Sorbolo di Parma. Verso le 14 di ieri sono stati trascinati sul fondo del fiume. Per loro non c’è stato nulla da fare. Il dramma si è verificato quando uno dei rumeni del gruppo di amici riunito sullo spiaggione di Boretto, mentre pescava, si è inoltrato in acqua, probabilmente per recuperare l’amo, dopo il possibile abboccamento di un pesce.

Improvvisamente, però, la corrente deve avere iniziato a spingere verso il basso il 58enne Emil Bordea. Quando il nipote Felix Suciu, 31 anni, si è accorto dell’emergenza, si è diretto verso lo zio per aiutarlo. Ma a sua volta è stato trascinato via dalla corrente e dal vortice d’acqua. Nel fiume si è gettato anche un altro testimone, il 54enne Sorin Birlan: ma quando si è accorto di essere in pericolo è tornato indietro, dopo aver quasi afferrato uno degli amici, senza riuscirci.

A quel punto è scattato l’allarme ai soccorsi con l’arrivo dell’ambulanza della Croce rossa e dell’automedica di Guastalla, mentre un tratto di fiume Po a Boretto veniva sorvolato dall’elicottero del 118 di Parma, mobilitato per questa emergenza.

Al lido borettese sono arrivati anche i carabinieri, la polizia locale (che ha usato un drone per il controllo dall’alto del tratto di fiume teatro del dramma), i vigili del fuoco di Guastalla, l’elicottero del 115 di Bologna, oltre alla squadra dei sommozzatori dei vigili del fuoco giunti da Bologna. Proprio la squadra di sub del 115, poco dopo , ha ripescato il corpo di Emil Bordea: si trovava ancora sul punto in cui era stato inghiottito dalla corrente. Con una imbarcazione il cadavere è stato portato sulla banchina del porto turistico del paese, dove è stato diagnosticato il decesso da parte del medico, davanti ai carabinieri di Boretto chiamati a eseguire gli accertamenti sull’accaduto.

Il recupero lampo del corpo di Emil ha destato parecchio stupore tra i borettesi che dal lido stavano seguendo le fasi della ricerca e che conoscono bene le dinamiche di queste disgrazie: "Non ricordo altri casi, nei decenni passati, in cui si è trovato il corpo di un annegato nello stesso punto in cui si erano perse le sue tracce.

Solitamente – spiega Paolo Corradini, presidente della Motonautica Boretto Po e profondo conoscitore del tratto di fiume reggiano – la corrente tende a spostare il corpo verso valle, con il rinvenimento che avviene dopo diverse ore, anche dopo giorni, quando il cadavere riemerge dal fondo".

Dopo il primo recupero i sommozzatori dei vigili del fuoco hanno proseguito la loro ricerca, insieme ai colleghi di Guastalla, in un vasto tratto di fiume, tra Boretto e Gualtieri.