"È ora di ridare la scuola ai bambini"

I genitori appendono uno striscione di protesta al cancello del plesso, chiuso dall’agosto scorso per lavori di ripristino

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"Avevate promesso di riaprire la scuola. E ora… ridatela ai bambini". Uno striscione esposto dai genitori sulla cancellata riaccende i riflettori sulla scuola d’infanzia di via Garibaldi a Casalgrande, chiusa ormai da agosto 2021 per lavori di ripristino, con tre sezioni costrette a emigrare.

Il sindaco Giuseppe Daviddi in quell’occasione aveva parlato di "chiusura temporanea", nella speranza di "riaprire quanto prima la scuola". Per i genitori, significava tornare nel plesso scolastico a settembre 2022. E invece nella riunione avuta martedì scorso con il Comune, il termine è ulteriormente slittato, scatenando la loro rabbia.

Daviddi, interpellato dal Carlino, ha voluto fare chiarezza sull’andamento dei lavori: "L’obiettivo era procedere a una ristrutturazione, espressamente richiesta da una perizia tecnica che segnalava un necessario adeguamento antisismico. A bilancio avevamo inserito 320mila euro per realizzarli, cifra che peraltro riteniamo sarà inferiore. A inizio 2022 però sono usciti i fondi del Pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza) per rifare alcuni edifici scolastici. Abbiamo fatto domanda (nel caso del nido di Casalgrande si parla di 2,4 milioni di euro, ndr) per abbattere e ricostruire l’edificio, ma dopo diversi mesi non c’è stata ancora risposta. Ecco perché abbiamo convocato i genitori settimana scorsa, ed ecco perché li volevo incontrare nuovamente a fine mese. Il Comune ha deciso di cambiare rotta: andremo avanti con la ristrutturazione come da piano originale, e confidiamo entro metà anno scolastico di riportare tutte e tre le classi in via Garibaldi".

Le sezioni (che coinvolgono una cinquantina di famiglie) durante questa annata erano state ricollocate tra le medie di Casalgrande (due) e la materna ‘Orizzonti’ di via Pasolini.

"Chiederemo di prolungare questo accordo", ha chiosato Daviddi, prima di tornare sulla scelta del Comune: "Qui si parla di fondi pubblici, ed è nostro dovere davanti a una opportunità come il Pnrr prendere in esame tutte le opzioni, anche se purtroppo le tempistiche si sono allungate visto che aspettavamo una risposta a marzo. Ora procederemo con la ristrutturazione, pur rimanendo vigili sulla possibilità di ottenere i fondi pubblici".

Sulla vicenda, rimbalzata poi sui social, è intervenuta anche l’opposizione Pd: "Comprendiamo lo sconforto e la rabbia dei cittadini: il sindaco ha fatto delle promesse, anche durante le iscrizioni di quest’anno, che poi non ha mantenuto – ribadisce il capogruppo Matteo Balestrazzi -. A rimetterci sono solo bambini e famiglie, che potrebbero trovare serie difficoltà in caso di nuovo spostamento in un’altra sede. Come mai allora il ritardo è stato comunicato solo a maggio? E perché l’amministrazione, che ha avuto oltre 10 mesi di tempo, non ha trovato una soluzione, anche temporanea, a questo disagio?

Stefano Chiossi