Ecco ’Ampies’, piattaforma digitale per l’economia cittadina

Bonus e regali virtuali nei negozi di fiducia.. Brevini (Unindustria):. "I reggiani per Reggio"

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Una piattaforma digitale per risollevare i commercianti di Reggio dalle difficoltà della pandemia, soprattutto in vista del Natale. È questo lo spirito con cui nasce ’Ampies’, che si legge proprio in dialetto reggiano.

Il progetto, nato all’interno di Impact Hub Reggio Emilia e privo di scopo di lucro, è promosso dal gruppo giovani Unindustria e dall’Unione giovani dottori commercialisti ed esperti contabili, con il patrocinio del Comune. Marianna Brevini, vicepresidente dei giovani industriali con delega alla sostenibilità, ha spiegato che l’iniziativa ha preso forma per aiutare il benessere della città: "Tutti hanno sentito il peso psicologico della pandemia e anche se molti si sono sentiti protetti nel proprio ambito lavorativo, abbiamo voluto pensare a chi ha avuto più difficoltà". La piattaforma risultava già disponibile ed era stata sviluppata da Impact Hub durante il lockdown ma non era andata benissimo. Ma è stata rilanciata.

"Ampies riflette il nostro tessuto, siamo tutti di Reggio e dintorni. Cerchiamo di fare qualcosa per dare anche solo un messaggio, che speriamo diventi un contributo reale per la nostra comunità", ha detto la Brevini, nel cercare di coinvolgere più persone possibili, tra cui il Comune che ha accolto il progetto. "E’ un’iniziativa che va a supporto delle attività di commercio, artigianato e somministrazione della città: i reggiani per Reggio. Proteggiamo l’oggi con uno sguardo al futuro", ha detto Mariafrancesca Sidoli, assessore al Commercio. Fare parte di questa rete non è difficile, e sul sito www.ampies.it si possono già conoscere le prime realtà che hanno aderito: "L’iscrizione è gratuita e possono aderire tutti, dai bar ai negozi di estetica che, in base ai propri prodotti e clientele, potranno mettere a disposizione dei bonus, poi acquistabili dai cittadini. Anche perché si compra lo stesso nel proprio negozio di fiducia. Sarà come pagare con la carta di credito "nel senso che l’unico “servizio” che si paga, come succederebbe normalmente, è la transazione", spiega Marianna. L’idea, quindi, è di creare una catena di persone, cioè cittadini, che decidano di spendere il proprio potere di acquisto su Reggio anziché altrove.