Effetto crisi dell’Ucraina "Ci costa fino a 38 milioni"

I dati della Camera di Commercio: "Il valore di export e import incide molto". In primis interessa i prodotti manifatturieri, chimici e di estrazione di minerali

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La situazione critica e delicata esplosa in Ucraina, ha portato la Camera di Commercio di Reggio a porsi una domanda: "Quanto vale l’interscambio economico della nostra provincia con l’Ucraina e la Russia?". C’è un filo diretto di economie importexport che arriva, oggi, ad assumere un certo peso. Partendo da una considerazione a monte, ossia il fatto che "gran parte dei settori economici dell’Ucraina e dei suoi scambi commerciali, sono strettamente connessi con la Russia".

Qui dunque entrano in gioco i dati, rilevati dell’ufficio studi della stessa Camera di Commercio. Sono gli ultimi dati disponibili, ovvero quelli relativi al terzo trimestre del 2021. Le importazioni dall’Ucraina arrivano a un valore di 37,7 milioni di euro, che costituiscono l’1,4% delle importazioni complessive delle nostre imprese. Allo stesso tempo la ’fetta’ di export che parte dalla nostra provincia è di 38,4 milioni di euro: una cifra che corrisponde allo 0,6% di tutte le nostre esportazioni totali.

Per quanto riguarda la Russia, sempre basandoci sul terzo trimestre 2021, si registra un livello di importazioni pari a 29,5 milioni di euro, ovvero lo 0,8% del totale delle importazioni delle aziende reggiane. Vista nell’altro senso, le esportazioni da noi alla Russia superano un valore di 194 milioni di euro, praticamente il 2% di quanto, in totale, esportiamo nel mondo. L’import dalla Russia si focalizza quasi totalmente nelle attività manifatturiere, lo stesso vale per l’export dove però rientrano anche i prodotti di estrazione di minerali.

Perché oltre a quantificare le perdite, c’è da chiedersi un’altra cosa: quali sono, concretamente, i prodotti che si vedono sbarrata la strada del commercio? Se parliamo dell’Ucraina troviamo in primis, appunto, i prodotti delle attività manifatturiere: quelli in metallo, prodotti chimici, macchinari ed apparecchi. Solo questa categoria vale 32,7 milioni di euro. Seguono poi i prodotti estratti da cave e miniere, che coprono un valore di 4,9 milioni. I flussi di import dalla Russia da parte delle imprese reggiane riguardano, oltre ai metalli e prodotti in metallo che valgono 25,3 milioni, anche il legno e prodotti in legno, carta e stampa, insieme a materie plastiche e articoli in gomma.

Se ci si concentra invece sull’export, verso l’Ucraina, gli articoli principali sono quelli della manifattura reggiana, quindi macchinari, prodotti tessili, prodotti alimentari, articoli in gomma e materie plastiche, apparecchi elettrici. Tutto questo arriva ad avere un valore di 38,3 milioni, senza contare i servizi di informazione e comunicazione, che valgono 6,6 mila euro. In Russia invece il nostro export interessa per il 44% prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (85,6 milioni di euro), insieme a macchinari e apparecchi per 60 milioni di euro (31%).