Elena Benassi: "Sarò una mamma-sindaco Poppate in municipio, tra delibere e giunte"

Il primo cittadino di Brescello partorirà a giorni: "Mi riposerò durante le vacanze e da gennaio tornerò in Comune, dove ci sarà una nursery"

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di Antonio Lecci

Si prepara un ’Natale nel Natale’ per Elena Benassi, giovane sindaco di Brescello. Dopo essere stata la prima donna ’Peppone’ a ricoprire il ruolo di sindaco nel paese sul Po, reso celebre dai film ispirati al Mondo Piccolo di Giovannino Guareschi, la Benassi si prepara a essere la prima sindaca reggiana – e fra pochissimi casi in Italia – a diventare mamma durante il mandato istituzionale. E per non interrompere l’attività in municipio, già si sta pensando di realizzare un piccolo spazio adibito a nursery proprio nel palazzo comunale affacciato sulla piazza del paese.

Signora sindaca, come si sente?

"Finora tutto bene, grazie. Fisicamente sono sempre stata bene. Posso dire che sto vivendo una gravidanza senza particolari problemi. Pensi che non ho avuto neppure le classiche nausee dei primi mesi…".

La scadenza prevista è vicina…

"Già, è fissata al 21 dicembre. Mancheranno pochissimi giorni al Natale. Il parto è previsto all’ospedale Maggiore di Parma. La scelta è dovuta alla vicinanza rispetto alla nostra abitazione, che è a Lentigione. In pochi minuti io e mio marito Alessandro possiamo essere in reparto".

Ma come si prepara a fare il sindaco-mamma?

"Dovrò imparare. Purtroppo non esiste un corso. L’avrei seguito volentieri. Mi auguro di poter conciliare tutti gli impegni: quello di mamma e quello di sindaco. Il parto è previsto per l’inizio delle festività, dandomi qualche giorno di tempo per riposarmi, riprendermi fisicamente e iniziare ad ambientarmi nel mio nuovo ruolo".

Già da gennaio prevede di tornare al lavoro in municipio?

"Certamente. E’ chiaro che ridurrò le presenze, così come parte degli impegni li affronterò via internet da casa. Ma sarò comunque in municipio. Stiamo attrezzando una stanza per una specie di nursery. Lo spazio non manca, soprattutto in questo periodo in cui i dipendenti lavorano in parte da casa, alternandosi negli uffici. Diciamo che, tutto sommato, con le disposizioni legate all’emergenza sanitaria si sono create situazioni che possono agevolare il mio compito".

Dunque, una coccola e una poppata tra una delibera e l’altra…

"Sarà così. Perché no?".

Come si prepara al lieto evento?

"Con emozione, ma anche con preoccupazione. E’ un qualcosa che non conosco, che non ho ancora provato. Però tutti mi dicono che è un evento che rivoluziona davvero la vita di un genitore. Ma non ho esperienza diretta. E di fronte all’ignoto è normale… agitarsi".

Non è il primo fiocco rosa o azzurro che si appende in municipio a Brescello…

"Già. L’assessore Giuditta Carpi, durante questi due anni e mezzo di mandato, ha già avuto due figli: il primo il 31 dicembre 2018, Elia. E neppure un mese fa è arrivata Rachele. Ora tocca a me".

Per lei cambieranno le priorità?

"Come battuta ripeto spesso che il mio rapporto in paese è con 5.600 figli, tanti quanti sono gli abitanti di Brescello. Ora ci sarà un figlio speciale, tutto mio. Ma dovrò stare attenta a bilanciare le attenzioni: massima attenzione per mio figlio, ma massimo impegno anche per la comunità che amministro come sindaco. Responsabilità che non si può affrontare a cuor leggero".

Ha mai pensato, anche per un istante, di rinunciare alla carica politica per fare la mamma?

"La verità? Mai. Non ho mai pensato di compiere un passo indietro. Abbiamo fatto tanti sacrifici per uscire da una situazione tremenda (il commissariamento del Comune; ndr). Abbiamo proposto un programma ambizioso, con opere e investimenti importanti. Mi dispiacerebbe interrompere questo percorso, perché andrei a compromettere una situazione a cui molti hanno lavorato con impegno. Quando mi sono candidata pensavo: ho trent’anni, dovrei finire il mandato a 35 e poi ho tempo per diventare mamma. Invece, a metà mandato, eccomi qua col… pancione".

Dunque, non avrà un congedo per la gravidanza?

"Il sindaco non è un ruolo come tutti gli altri. Ci vuole la presenza. Per ora mi sento in salute o vorrei continuare a lavorare. Magari si rivalutano gli orari, la cadenza degli impegni e degli incontri. Da neomamma si può fare tutto, o quasi. Gli impegni vanno rispettati. Ovviamente cercando di conciliare con la novità. Che è davvero straordinaria".