Elena Terenziani alla carica su FdI "Savina usa il mio post Facebook per attaccare il Pd: che forzatura"

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Continua a far discutere il post dell’assessore Elena Terenziani (foto), in elogio a uno dei cartelli affissi in giro per il comune. "Non votare la Meloni - no all’800 a.C." recita il foglio: non si è fatta attendere la risposta di Paolo Savina (FdI) che, in breve, ha descritto il post un eterno ritorno del Pd che non prende posizioni, e invece di proporre critica. "Ritengo la sua “analisi” del mio post una forzatura pretestuosa per un attacco al Pd" è quindi la risposta di Terenziani. Attacco "che suona però un po’ inefficace – aggiunge – se fatto attraverso la critica a un post pubblicato da un’assessora locale sulla sua personalissima pagina Facebook. Mi consentirà di esprimere qualcosa di diverso dalla politica, o di leggero anche su temi politici, su uno spazio personale e non istituzionale?". Il vero punto del post "a mio parere evidente – prosegue Terenziani – non voleva essere il messaggio politico, bensì la modalità comunicativa (il cartaceo!) e l’efficacia, questo sì, della sintesi. Mi interessa cosa fanno i giovani nel mio paese, e mi pare che l’autore sia una giovane montecchiese, anche se non posso esserne certa".

L’assessore torna quindi al punto delle mancate proposte, "visto che si è preoccupato di cercare ad ogni costo tracce di programma del Pd nel mio, ribadisco, personalissimo post – puntualizza – le spiegherò che “no all’800 a.C.” a mio avviso sintetizza alcuni punti centrali che stanno a cuore ai progressisti: per esempio la salvaguardia, anzi l’avanzamento, dei diritti civili, delle libertà personali, la promozione del ruolo pubblico delle donne, perfino il riconoscimento dei valori fondanti della Costituzione. Non mi pare che in questo messaggio diretto e iperbolico, ci sia nulla da fare inorridire, nulla di offensivo, di personale, di minaccioso o violento – non mi appartiene proprio - e nemmeno nulla di così vacuo". Quanto infine alla "destra “brutta e cattiva”" che Savina ha citato come eterno bersaglio del Pd: "Sono certa – risponde Terenziani – che anche la sua “assoluzione” finale alla mia libertà di parola, non ha proprio nulla di vagamente inquietante, ma è espressa con la stessa leggerezza e ironia con cui ho pubblicato il mio post. Vero?".