"Emersa galassia mafiosa Grimilde è una liberazione"

La sindaca di Brescello Elena Benassi: "Ho avuto momenti di sconforto. C’è ancora tanto da fare, ma dal 2018 la situazione è cambiata. C’è fiducia"

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"L’operazione ‘Grimilde’ è stata per Brescello una liberazione. Le indagini hanno chiarito che il quartier generale era in via Breda Vignazzi, dove operavano i Grande Aracri: da qui partivano le attività illecite che si estendevano nella provincia di Reggio, ma anche all’estero".

Il sindaco di Brescello Elena Benassi ha condiviso un articolata riflessione sull’impatto della ‘ndrangheta in paese. Lei ha raccolto una pesante eredità: l’aver fatto parte della maggioranza nelle scorse amministrazioni l’ha esposta a più di un’accusa di continuità con il passato; al contempo è lei che deve traghettare il paese verso una svolta. Il Comune è stato il primo a essere sciolto in regione per infiltrazioni mafiose, nel 2016: dall’analisi della commissione incaricata, emerse da diverse vicende il condizionamento della cosca.

"Ero consapevole delle difficoltà e di certo impegnarsi in prima persona non è facile. Diverse cose si sapevano, poi man mano è emersa una galassia mafiosa che non era conosciuta. C’è ancora tanto da fare, anche se rispetto al 2018, quando mi sono insediata, la situazione è cambiata". Il sindaco parla apertamente delle difficoltà: "Non nascondo di aver vissuto momenti di sconforto, che ci hanno messo a dura prova. Ad esempio le tensioni in consiglio comunale e nella commissione legalità. Porteremo avanti la nostra attività antimafia, mantenendo alta l’attenzione: vediamo infatti la fiducia che i cittadini brescellesi hanno nel nostro operato di amministratori".

Ieri Benassi era in tribunale, accanto all’avvocato Salvatore Tesoriero che rappresenta il Comune costituito parte civile: "Il danno è stato quantificato in 500mila euro, così come nel processo ‘Aemilia’: ma non c’è somma che possa riparare il danno d’immagine e la ferita enorme per la nostra comunità. La mia presenza vuole esprimere l’idea che il Comune si schiera dalla parte della legalità, con la magistratura, la prefettura e le forze dell’ordine".

Cita le riflessioni del professor Nando Dalla Chiesa dell’Università di Milano, che ha dedicato uno studio al paese di don Camillo e Peppone: "A Brescello la mafia si è radicata per osmosi nel tessuto sociale, economico e culturale. È stato compromesso il libero esercizio delle attività da parte degli imprenditori e degli artigiani, danneggiati dalla cosca che poi si è espansa".

al. cod.