
Ems Group, dislocati 45 lavoratori. Fiom Cgil: "Aperto il tavolo di crisi"
Timori occupazionali in Val d’Enza per Ems Group spa, controllato dal fondo lussemburghese Xenon e big del settore packaging con quasi 250 dipendenti, la cui traballante tenuta finanziaria ha portato all’attivazione di un procedimento di composizione della crisi - con la nomina di il commercialista reggiano Francesco Notari come consulente - e alla decisione di chiudere le due plant di Fontevivo in provincia di Parma.
Decisione quest’ultima arrivata come un filmine a ciel sereno ai lavoratori e ai sindacati la scorsa settimana, seguita da un’immediata mobilitazione di Fiom Cgil. Ems afferma di voler mantenere i 45 posti di lavoro, ma la prospettiva di essere "traslocati" comporta comunque una forte incertezza per il futuro dei dipendenti. "In Regione è aperto da qualche tempo un tavolo di crisi istituzionale che sta cercando di affrontare la situazione - spiega Simone Vecchi, segretario segretario provinciale Fiom Reggio - A breve dovrebbe esserci un’altra riunione".
È in questo contesto che si potrà capire se la chiusura delle due fabbriche faccia parte di una strategia di razionalizzazione che prelude ad una vendita, o se sia da intendere come un taglio tout-court. Ems Group spa è controllato da Xenon Private Equity VI: nel novembre del 2018 gli azionisti delle montecchiesi Emmeti (storica impresa nata negli anni ’60), Mectra, Logik e della parmense Sipac, avevano ceduto il 100% al fondo di investimento. In seguito era stato acquistato un altro pilastro della storia della meccanica della Val d’Enza, la montecchiese Zecchetti (coinvestore Unigestion). Ems sembrava andare bene, sviluppava un buon fatturato ed un buon utile.
Ma a differenza di altre realtà che sono uscite con il vento in poppa dal periodo Covid e affrontano a testa alta la difficile congiuntura finanziaria internazionale e la crisi geopolitica, il gruppo ha iniziato a perdere utili nonostante ordinativi e produzione siano in aumento.
Di primo livello i committenti; notevoli i brevetti e i macchinari prodotti… ma vi sarebbe un "buco" da 300 milioni. I dipendenti da mesi hanno contratti di solidarietà (il Ministero del Lavoro ha concesso ammortizzatori sociali fino al 31 gennaio 2024).
Sul loro futuro e sui contenuti del Tavolo ha chiesto lumi con un’interrogazione alla giunta regionale il consigliere leghista Fabio Rainieri, vicepresidente dell’Assemblea legislativa.
f.c.