Lei 50 anni, lui 22. Una coppia con esigenze diverse, con il giovane che non ci sta a fare il ’toy-boy’ e che avrebbe continuato ossessivamente a cercarla anche quando lei non voleva vederlo. È così finito agli arresti domiciliari con la denuncia di stalking, al termine di un tormentato percorso che lo aveva anche portato a seguire sedute terapeutiche presso un’associazione che si occupa di uomini maltrattanti. La vicenda, che ha come teatro un paese della Val d’Enza, inizia nel 2023, quando i due iniziano a frequentarsi intimamente. C’è attrazione, ma la differenza d’età si fa sentire: le aspettative sono differenti, la donna vuole la sua libertà e non essere assillata dal giovanotto. Che non si rassegna e - secondo le accuse - la inonda di messaggi molesti e minacce via social, telefonate anonime, arrivando persino ad appostarsi presso l’abitazione della donna e aggredendo i familiari di lei. È dicembre quando lei lo denuncia, assistita dall’avvocato Marco Dallari. Il ragazzo - fedina penale pulita - viene sottoposto a misure di sicurezza: braccialetto elettronico, divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla cinquantenne, obbligo di firma. Inizia in luglio un processo davanti al giudice Luigi Tirone in cui le parti scelgono la via conciliativa e arrivano a una mediazione proprio in considerazione della giovane età e dell’incensuratezza dell’imputato. Il procedimento penale viene ’congelato’ con l’indicazione che il ragazzo segua obbligatoriamente un percorso di cura che possa fargli prendere consapevolezza del disvalore delle proprie azioni, portandolo a gestire al meglio i propri comportamenti. Restano le misure di sicurezza. "Il mio cliente ha seguito il percorso terapeutico – racconta l’avvocato difensore Carmine Migale – ma dopo 5 sedute gli è stato detto che la struttura era inidonea a trattare il suo caso, in quanto i suoi problemi sono legati alla relazione con una donna che potrebbe essergli mamma… Viene invitato a rivolgersi a uno psicologo. Questa estate però i due riprendono a frequentarsi, lei va anche a dormire a casa sua. Ricomincia il rapporto, anche se per la differenza d’età ci sono litigi continui. Lei che non vuol vederlo e gli dice di allontanarsi. Infine due settimane fa, lei vittima ha presentato un’altra denuncia per stalking e il mio cliente è stato arrestato. Ora si trova agli arresti domiciliari, ma ci sono i presupposti per presentare ricorso al Tribunale del Riesame di Bologna". Sarà tolto dal congelatore anche il processo, che riprenderà il suo normale corso: "Produrrò scambi di messaggi e telefonate – conclude Migale –. Dimostreranno che è stata anche lei, consenziente, a riprendere la relazione e ad andarlo a cercare".
CronacaEra ’in cura’ per stalking. Ma per lui scatta l’arresto