"Erano bravi ragazzi, siamo tutti sconvolti" Il padre di Felix lo ha visto scomparire nel fiume

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"E’ avvenuto tutto in pochi istanti, quando Emil è entrato in acqua, trovandosi in difficoltà. Poi Felix e Sorin hanno cercato di aiutarlo, ma solo uno di loro è riuscito a tornare a riva. Conoscevo molto bene Emil e il nipote Felix. Erano bravi ragazzi, dediti al lavoro. Erano autisti molto bravi. Siamo tutti sconvolti per quanto accaduto". A parlare è Iulian Petre (nella foto), amico e collega delle vittime dell’annegamento nel fiume Po, ieri a Boretto. Iulian non ha voluto abbandonare il luogo delle ricerche, sullo spiaggione accanto al ponte che collega le province di Reggio e Mantova. Sotto il sole osserva le operazioni di sommozzatori. E’ presente quando, poco prima delle 17, viene ritrovato il cadavere di Emil. "Erano venuti in Italia per guadagnare qualcosa di più. In Romania a guidare i camion si prende molto poco. Erano al servizio di una impresa di Sorbolo, nel Parmense. Guidavano anche per trasporti della Barilla. Avevano tanta volontà di fare bene. Erano brave persone. Non meritavano di morire. Tutto questo è ingiusto", aggiunge l’amico, visibilmente commosso. Al dramma ha assistito anche il padre di Felix, Dumitru Suciu, 61 anni, che ha visto il figlio svanire nel Po. A seguire le operazioni di ricerca, insieme ai frequentatori del lido del paese, anche il sindaco borettese, Matteo Benassi: "Nel Po non ci si dovrebbe entrare. C’è il divieto di balneazione. E non è una questione di pulizia delle acque, che sono migliori rispetto al passato. Le acque del Po sembrano calme e tranquille, ma ci possono essere pericoli anche a pochi metri dalla riva. Con il Po non si scherza".

a.le.