Esonda il Tresinaro al Cigarello Alberi e rami fanno blocco coi ponti

Paura presso l’isola ecologica, una persona si era recata a portare dei rifiuti ed è rimasta isolata in auto. Esplode il caso della manutenzione dei torrenti. Due mesi di maltempo: oltre 25 milioni di euro di danni.

Esonda il Tresinaro al Cigarello  Alberi e rami fanno blocco coi ponti

Esonda il Tresinaro al Cigarello Alberi e rami fanno blocco coi ponti

Appennino tra bombe d’acqua e allagamenti. Ma le esondazioni sono state favorite da rami e alberi che hanno bloccato il passaggio dell’acqua sotto i ponti. Gatta è sott’acqua (ne parliamo nella pagina a fianco), ma problemi si sono verificati anche nel carpinetano.

A Cigarello verso le 15.30 ci sono stati momenti di paura nella zona dell’isola ecologica. Due persone sono rimaste bloccate oltre il ponticello, riempito di detriti e invaso da acqua e fango. E’ stato chiamato un operatore con un escavatore che ha liberato il passaggio sotto il ponte.

"Sono due le situazioni che hanno avuto problemi per la biomassa morta, rami e tronchi, che c’è nel Tresinaro - dice il sindaco di Carpineti, Tiziano Borghi -. Una è il ponte che porta al depuratore e all’isola ecologica, l’altro conduce al paesino di Vinceto, all’incrocio di via san Donnino, che è rimasto bloccato. Poi con l’escavatore sono stati rimossi i rami e l’acqua ha potuto defluire".

Situazione dopo un paio d’ore sotto controllo, grazie all’impegno di Protezione civile, Vigili del fuoco, polizia municipale, carabinieri e anche contoterzisti. "Abbiamo però chiuso il ponte che porta all’isola ecologica: la percorrono mezzi pesanti, domani (oggi, ndr) faremo un sopralluogo per verificare che l’acqua non abbia provocato dei danni".

Tra i cittadini, da Gatta a Felina, monta la rabbia: il cambiamento climatico crea problemi, ma la mancata pulizia dei corsi d’acqua ne accentua le conseguenze. Per i sindaci dell’Appennino continua la conta dei danni, ma cresce il rammarico per non essere stati ascoltati in questi mesi, quando hanno sollecitato interventi di manutenzione.

Il primo allarme ieri era scattato con uno smottamento sulla strada provinciale Gatta-Castelnovo Monti. Mentre stavano operando sulla zona (il problema è stata risolto rapidamente e la provinciale riaperta), i Vigili del Fuoco hanno dovuto spostarsi a Gatta, alle prese con allagamenti e persone bloccate nelle case.

Una volta liberato il passaggio dell’acqua sotto il ponte, l’acqua ha potuto defluire ed è uscita anche in gran parte dalle abitazioni allagate, lasciando sporco e fanghiglia. Intanto decine di volontari con tantissimi giovani erano già in campo, impegnati a spalare il fango, con aiuto reciproco.

Un allagamento si è verificato anche a Monchio di Felina, con una stalla inondata d’acqua e fango. E’ stato chiamato un operatore dell’espurgo che ha liberato rapidamente i locali dove erano presenti gli animali.

Il nuovo capitolo del maltempo si aggiunge alle due ’bombe d’acqua che avevano colpito, nei giorni scorsi, il territorio di Baiso. Ieri mattina a Roma, a Palazzo Chigi, c’erano i sindaci della Romagna con il presidente della Regione Bonaccini, e il presidente della provincia di Reggio, Giorgio Zanni, a testimoniare i danni che ha subito anche il nostro territorio.

"E’ stato un primo incontro interlocutorio - dice Zanni -, ma importante. Il Governo si è impegnato a rendere permanente questo fondamentale tavolo di lavoro composto dai vari livelli istituzionali territoriali. Tutti i comuni reggiani sono stati inseriti nell’area del cratere interessato dai fenomeni meteorologici degli scorsi giorni e potranno accedere in tempi rapidi a previsti ristori e fondi di ricostruzione, che ancora abbiamo sollecitato e ci aspettiamo vengano a breve stanziati dal Governo".

I danni causati dalle ondate di maltempo tra maggio e giugno in provincia di Reggio, ma restano da aggiornare quelli della giornata di ieri, ammontano a circa 25 milioni di euro, cifra che dopo i danni di ieri è già da aggiornare. In Appennino si sono attivate o riattivate ben 54 frane fra Canossa, Carpineti, Casina, Castelnovo Monti, Ventasso, Vetto, Vezzano e Baiso, il comune più colpito, in cui oltre agli avvenimenti che hanno colpito la zona di Ponte Secchia lo scorso weekend, sono attive 13 frane tra cui quella di Ca’ Lita che è una delle più vaste d’Europa.