Estorsione a un disabile a Reggio Emilia: "Dammi i soldi o violento tua madre"

Arrestato un 41enne, sotto falso nome minacciava un disabile tramite messaggi. È accusato di estorsione: secondo la Procura gli ha ’spillato’ 110mila euro

Estorsione a un disabile: "Dammi i soldi o violento tua madre"

Estorsione a un disabile: "Dammi i soldi o violento tua madre"

Reggio Emilia, 17 luglio 2022 - "Dammi i soldi, altrimenti violento la tua compagna e tua madre". Era questo il tenore dei messaggi che un artigiano di 41 anni di Scandiano – E.C., le sue iniziali (omettiamo nome e cognome per esteso, al fine di tutelare la privacy della vittima) – spediva a un ’amico’ conoscente, abitante poco distante da casa sua, approfittando di una ’risaputa’ vulnerabilità (gravato da handicap) e dal fatto che qualche anno fa aveva promesso l’assunzione ad una badante, poi però non mantenuta.

Messaggi che avrebbe spedito con altre schede telefoniche rispetto all’utenza che solitamente utilizzava, spacciandosi per un tale ’Gaetano’, fantomatico amico della badante, cominciando così a chiedere soldi, facendogli credere che in questo modo non ci sarebbero state conseguenze rispetto alla mancata assunzione della badante. Ma il piano ’diabolico’ non finisce qui. Quando la vittima si è confidato col 41enne (non sapendo fosse il ’ricattatore’), quest’ultimo lo ha convinto a pagare: "Meglio che fai come ti dice, per non avere problemi. Ma ti aiuto io: dai a me il denaro che lo consegno a questa persona pericolosa", gli avrebbe detto.

Parlando con la compagna però, il raggirato alla fine si è deciso a denunciare tutto alle forze dell’ordine anche perché era stato costretto a indebitarsi per riuscire a pagare. Una denuncia contro un ignoto in realtà, perché ancora non sapeva che si trattasse del conoscente. Da qui sono scattate le indagini che hanno avuto una svolta intercettando le utenze telefoniche dalle quali partivano i messaggi. Sono iniziati così i pedinamenti dei militari in borghese fino alla "trappola" per incastrarlo. La vittima si è accordato col 41enne per consegnargli altri soldi (1.670 euro, l’ultima richiesta) in una busta e si sono dati appuntamento in un bar di Scandiano giovedì scorso. All’incontro però stavolta c’erano anche i carabinieri che hanno potuto arrestarlo in flagranza.

L’uomo è accusato di estorsione continuata. Secondo la Procura si sarebbe fatto consegnare circa 110mila euro, tra ’cash’ e bonifici bancari.

Ulteriori riscontri investigativi sono arrivati dalle perquisizioni: gli inquirenti hanno infatti scandagliato il suo domicilio e tutte le autovetture in suo possesso, trovando documentazione, carte di credito e schede telefoniche usate per le estorsioni. Materiale tutto requisito assieme anche ai conti correnti posti sotto sequestro preventivo, con un decreto già firmato dal giudice. Proprio per questo sussistevano le esigenze cautelari (in particolare il pericolo di inquinamento delle prove) che hanno portato il sostituto procuratore Maria Rita Pantani a chiedere la detenzione in cella per il 41enne che ieri mattina è comparso in tribunale a Reggio per l’udienza di convalida. Incensurato e senza pendenze, in aula si è giustificato dicendo che da tempo aveva difficoltà lavorative e bisogno di soldi. ’Motivazioni’ che non hanno evitato che Il gip Dario De Luca convalidasse l’arresto e disponesse il carcere in attesa del processo, accogliendo la richiesta di custodia cautelare avanzata dalla pm e rigettando l’istanza per i domiciliari presentata dal legale difensore Liborio Cataliotti.