L'ombra del racket delle estorsioni, quattro pizzerie sotto protezione

Dopo La Perla e Piedigrotta 3, minacciate altre due attività. Il questore: "C'è una strategia comune"

Reggio Emilia, spari contro la vetrata di una pizzeria (Foto Artioli)

Reggio Emilia, spari contro la vetrata di una pizzeria (Foto Artioli)

Reggio Emilia, 8 febbraio 2019 – Sono quattro le pizzerie reggiane prese di mira da richieste estorsive. Due - La Perla di Cadelbosco Sopra e Piedigrotta 3 di via Emilia Ospizio a Reggio - sono state bersaglio di spari nella notte contro le vetrine seguiti alle richieste del pizzo. Altre due invece hanno soltanto ricevuto richieste di denaro. Simili la modalità: biglietti espliciti con la richiesta di denaro seguiti da minacce ritrovati dalla polizia nel corso di alcune perquisizioni. Si allunga quindi inquietante l'ombra del racket delle estorsioni. Delle altre due pizzerie si è appreso questa mattina dal summit delle forze dell'ordine in prefettura cui hanno partecipato il prefetto Maria Forte, il questore Antonio Sbordone e i comandanti dei carabinieri, Cristiano Desideri e della Finanza, Roberto Piccinini. Con loro anche il procuratore capo Marco Mescolini. Significative le parole del questore, a giudizio del quale dietro gli episodi c'è “una strategia comune”. E' stato deciso di porre sotto sorveglianza i locali e le persone. Per il procuratore Mescolini la situazione è comunque diversa dal 2010 (riferimento ovviamente al processo Aemilia contro la 'ndrangheta). "C'è ovviamente preoccupazione per quanto avvenuto, ma altresì la città, come già avvenuto di recente in altri casi, non si lascia intimidire e tiene alta la guardia contro ogni forma di sopraffazione e di violazione delle regole democratiche - garantisce il sindaco Luca Vecchi –, esprimo a più ferma condanna per l'attacco intimidatorio ricevuto dalla pizzeria "Piedigrotta 3 nelle scorse ore. In questo senso ho prodotto un contatto con la prefettura esprimendo l'auspicio che possa essere fatta chiarezza al più presto". Come sempre, chiude il primo cittadino, "assicuriamo il massimo sostegno all'autonomo lavoro della magistratura e alle forze inquirenti, nel delicato e importantissimo compito che stanno svolgendo". Ferma condanna anche da parte del presidente della Provincia, Giorgio Zanni: “Sono fatti che non vanno in alcun modo sottovalutati e che anche la Provincia di Reggio condanna nella maniera più ferma, non appartenendo in alcun modo alla cultura delle nostre comunità. Non ci facciamo intimidire". Per la Cisl la comunità civile deve tenere alta l'attenzione.