Reggio Emilia, il degrado dell'ex Gasometro. "Camminiamo tra le siringhe"

Il viaggio con gli studenti: "Si bucano davanti a noi"

Il degrado dell'ex Gasometro

Il degrado dell'ex Gasometro

Reggio Emilia, 22 gennaio 2019 - "Possiamo definirlo il percorso della droga. D’altronde quando cammini di fianco a gente che ‘si buca’, come altro puoi chiamarlo? Piaccia o meno questa è la verità". Di escursione turistica da segnare sulla cartina, la fermata di via Fanti della Reggio-Ciano non ha proprio niente. 

Anzi. Perché ad apparire davanti agli occhi di tre giovani studenti del polo di via Makallé è solo una drammatica situazione. Mattia e due compagni di scuola osservano quotidianamente scene di vera e propria disperazione; basta uscire da scuola, dirigersi a piedi verso la rotonda adiacente l’ex parcheggio del Gasometro e prendere il collegamento pedonale che porta direttamente sui binari. Un centinaio di metri, non di più. A dir poco inquietanti: «Questa stradina è uno schifo», ci indica Mattia, il più esperto dei tre visti i 18 anni da poco compiuti, «e non ci vuole molto a capirlo. 

Biciclette incastrate tra i rovi, fazzoletti sporchi di sangue, tappi di siringhe a ogni passo sono diventati la consuetudine. Ogni tanto qualcuno prova a pulirci, ma tempo qualche giorno ed è di nuovo una situazione incontrollabile».  Il racconto del giovane studente del Canossa è presto confermato. Ed è lui stesso ad accompagnarci lungo la breve passerella di cemento. Le scatole contenenti acqua per preparazioni iniettabili sono sparse in ogni angolo; così come è difficile quantificare l’esatto numero di tappi dove in precedenza erano contenute le siringhe. 

In mezzo a un fitto fogliame è possibile trovare di tutto. Al netto di norme igieniche sostanzialmente sconosciute. «È capitato più volte di passare davanti a persone impegnate a bucarsi – prosegue Mattia –. Ovviamente in pieno giorno, una volta usciti da scuola. Considerando che l’attesa per la Reggio-Ciano è spesso lunga (aggiunge con tono sarcastico, ndr), capite bene come sostare in questa zona possa risultare veramente spiacevole».

Non a caso i tre ragazzi si erano dati appuntamento – insieme ad alcuni amici – a ridosso del parcheggio coperto dell’ex Gasometro. Una scelta ben precisa. Ma non per questo meno problematica: «Da quando hanno sigillato a dovere i piani inutilizzati per il posteggio auto, la situazione è migliorata – aggiunge un 16enne – anche se come è possibile notare, i tappi di siringhe non mancano. Addirittura appena fuori dalla struttura hanno acceso anche un barbecue a inizio ottobre: c’erano 5-6 persone, volti noti per noi che passiamo spesso di qua. Italiani, aggiungo. Tra una salsiccia e l’altra, francamente non mi sembravano troppo lucidi. Oltre a cucinare in una zona inadatta e pericolosa». 

«Mancano controlli – conclude Mattia, prima di salutarci –. Ormai ci siamo abituati e conviviamo con questa situazione. Però non è bella. Per niente».