Ex Reggiane, Sicrea ricostruirà il capannone 17

Grido d’allarme della coop: "Il governo deve sbloccare le grandi opere"

Il progetto

Il progetto

Reggio Emilia, 16 febbraio 2019 - "Sbloccate le grandi opere pubbliche". E’ il grido d’allarme lanciato al governo dal movimento cooperativo.

Se ne fa interprete Luca Bosi, il presidente di Sicrea Group, la scialuppa di salvataggio delle coop saltate in aria negli anni passati, creata nel 2012. Il settore costruzioni viene da 10 anni di una crisi che ha spazzato via il 60% delle imprese e 600mila posti di lavoro. «Che ci sia un’emergenza infrastrutture in Italia - sottolinea Bosi - è sotto gli occhi di tutti. Nemmeno in un Paese da quarto mondo un ponte crolla e fa quaranta morti. Se l’Italia vuol competere, quelle opere vanno sbloccate con massicci finanziamenti». Duro il giudizio sul governo: «Prendiamo la Tav: va fatta. Basta prendere la cartina dell’alta velocità in Europa: quello è l’unico pezzetto mancante. Faccio fatica a capire un governo che ha due anime opposte su un’infrastruttura così strategica. Uno dice che non serve, l’altro che è indispensabile. La politica dei no a prescindere è molto sbagliata per il Paese e fortemente dannosa per il sistema imprenditoriale».

Bosi analizza anche le responsabilità del movimento cooperativo. «Dagli anni ‘90 al 2008 l’economia è stata sempre più appoggiata agli aspetti finanziari che alla produzione. Noi coop medie e piccole essenzialmente costruivamo, poi ci siamo spostate nell’ambito immobiliare e questo ha creato una sorta di doping immobiliare. Non è stata fatta un’analisi puntuale dei veri bisogni del Paese e delle città. Bastava verificare i flussi demografici per vedere come le ipotesi di espansione fossero in contraddizione rispetto allo sviluppo demografico. Si è continuato a costruire cose che nessuno comprava e il sistema è imploso. In questo senso mi sentirei di chiedere scusa ai soci delle coop saltate per non essere stati capaci come movimento di leggere il contesto».

E il rapporto con la politica? «Le porte girevoli non esistono più da vent’anni e magari il sistema funzionava meglio allora, chi lo sa. Io credo comunque che un manager sia stato adeguato o inadeguato in quanto tale».

Intanto dopo l’appalto per il Core, altri due importanti interventi edilizi porteranno il marchio della cooperazione. Sicrea Group si è infatti aggiudicato i lavori per la realizzazione del nuovo ‘Cir Food district’, il centro dell’innovazione della coop di via Nobel che sorgerà di fianco alla sede centrale e quelli per la riqualificazione del capannone 17 delle ex Reggiane. Interventi che hanno un valore rispettivamente di 4.2 e 4.4 milioni.

Cir Food District. Strutture portanti in acciaio ad ampie facciate continue accostate a controsoffitti in doghe di legno. All’interno della struttura saranno ospitati laboratori di showcooking e laboratori sensoriali, sale conferenze e ristoranti sperimentali. L’edificio che si svilupperà su due piani per circa 2500 mq con la presenza di numerosi doppi volumi sarà provvisto di tetto verde e impianto fotovoltaico di ultima generazione (fine lavori prevista gennaio 2020).

Ex Reggiane. Il progetto relativo al capannone 17 prevede il recupero e la valorizzazione della struttura industriale esistente e la sua riqualificazione allo scopo di collocare centri di ricerca, start-up e spin-off d’impresa, attività legate al terziario avanzato, alla cultura e ai servizi. L’opera verrà realizzata secondo criteri di sostenibilità ambientale, flessibilità ed efficienza energetica e commisurata alle esigenze delle aziende che si insedieranno (fine lavori prevista giugno 2020).