
Nicolino Grande Aracri e la moglie. A destra, una delle figlie: Elisabetta Grande Aracri
Di ieri la sentenza della Cassazione per dieci imputati del processo con rito abbreviato scaturito dall’operazione ‘Farmabusiness’, condotta dalla Dda di Catanzaro: figurano membri della famiglia Grande Aracri di Cutro e residenti nella nostra provincia. I giudici hanno respinto tutti i ricorsi proposti dalle difese contro le condanne emesse nel novembre 2023 dalla Corte d’Appello di Catanzaro, che diventano dunque definitive. Secondo la tesi investigativa, attraverso l’intestazione fittizia di beni e utilità, la cosca riutilizzò proventi illeciti costituendo una società con base a Catanzaro, finalizzata a distribuire all’ingrosso medicinali mediante farmacie e parafarmacie: venti attività erano in Calabria, due in Puglia e una in Emilia-Romagna. Per Giuseppina Mauro (1954), moglie del boss Nicolino Grande Aracri, confermati 13 anni e 8 mesi di condanna; alla loro figlia Elisabetta Grande Aracri (1982) 8 anni. Per la Dda le due donne fecero le veci del capofamiglia quando lui era detenuto: qualche tempo dopo l’operazione Farmabusiness (novembre ’20), il boss Grande Aracri manifestò la volontà di pentirsi, ma il procuratore capo Nicola Gratteri (oggi a Napoli) lo ritenne inaffidabile: avrebbe avuto il solo scopo di aiutare moglie e figlia in manette. Al fratello del boss, Domenico Grande Aracri, avvocato, 2 anni e 8 mesi. Undici anni per associazione mafiosa a Salvatore Grande Aracri (1979) di Brescello: per l’accusa controllò l’intero business delle attività ‘Farma Italia’ e ‘Farmaeko’, poi fallite, e attribuito i capitali in modo fittizio. Per Francesco Salvatore Romano (1988), che abitava a Cadelbosco, 11 anni e 4 mesi: era accusato di coordinare la cosca durante la detenzione del suocero Ernesto Grande Aracri e di aver nascosto armi in un trattore. 8 anni a Giuseppe Ciampà (1978), trasferito da Brescello a Cutro nel ’10. Condanne anche per Salvatore Grande Aracri (1986, omonimo del brescellese) a 10 anni e 8 mesi, per Domenico Scozzafava 11 anni e 8 mesi, per Leonardo Villirillo 10 anni e 8 mesi, per il commercialista Paolo De Sole, 8 anni e 4 mesi.
Alessandra Codeluppi