"Fatwa sulle nozze forzate? Qui non vige la Sharia"

La leader di Fratelli d’Italia contro l’iniziativa delle comunità islamiche italiane "Quel pronunciamento rischia di creare una legislazione parallela"

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Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia.

"Da noi non c’è spazio per una legislazione parallela di stampo coranico. Il Governo intervenga".

L’invito è di Giorgia Meloni, la leader nazionale di Fratelli d’Italia. Un attacco che fa capire come la vicenda di Saman si stia spostando anche a livello politico, accendendo il dibattito sui matrimoni forzati. Ma in questo caso nel mirino della leader di Fratelli d’Italia c’è l’iniziativa dell’unione delle comunità islamiche italiane, che nei giorni scorsi ha emesso una fatwa (pronunciamento legale, secondo la Sharia) contro i matrimoni forzati.

Le ricerche di Saman anche con il drone

"In Italia come nell’Isis si impone la Sharia – tuona la numero uno del partito della fiamma tricolore – L’Ucoii, la sedicente ‘Unione delle comunità islamiche in Italia’, tanto cara alla sinistra pur rappresentando solo la parte più estremista dei musulmani residenti nel nostro Paese prova a far passare un principio gravissimo. Prendendo a pretesto la vicenda di Saman, la giovane pakistana scomparsa dopo aver rifiutato un matrimonio combinato, ha emanato una Fatwa per stabilire ’l’illiceità dei matrimoni forzati nell’Islam’".

La Meloni scende poi nel dettaglio: "Le Fatwe sono interpretazioni giuridiche della legge coranica e le rendono le autorità religiose negli stati islamici. L’Ucoii, associazione islamica vicina ai Fratelli musulmani, è convinta di avere il potere di dettare legge nel nostro ordinamento e di riconoscere il separatismo islamico. Notizia assurda che ha creato scandalo perfino negli altri Stati musulmani e che fa cadere l’Italia nel ridicolo. In Italia si rispettano le leggi della Repubblica e non c’è spazio, per alcun motivo, per una legislazione parallela di stampo coranico".

Da qui il duro appello ai vertici del nostro Governo: "Ci aspettiamo una forte censura da parte del Presidente del Consiglio e del Ministro dell’Interno, affinché tutto ciò non costituisca un pericolosissimo precedente". La Meloni era già intervenuta aspramente sul caso di Saman, con un post su facebook proprio nei primi giorni in cui il caso è diventato mediatico a livello nazionale e internazionale attaccando gli integralisti islamici e il Pd.

"Saman Abbas è una ragazza di appena 18 anni di origini pakistane ed è sparita nel nulla da Novellara dopo essersi opposta alle nozze forzate decise dalla famiglia con suo cugino – aveva scritto l’esponente politica – Saman, come tante altre, rischia di essere una vittima del fondamentalismo islamico che considera la donna un essere inferiore all’uomo da sottomettere. Stupisce il silenzio di buonisti, femministe e radical chic davanti l’ennesimo caso di cancellazione della dignità umana in nome del fanatismo religioso".