Riconfermato. Alessandro Aragona è stato rieletto coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia nel congresso locale che si è tenuto ieri all’Hotel Astoria. Aragona era l’unico candidato scelto in maniera unitaria dal partito della fiamma tricolore. Una mossa saggia quella di fare quadrato attorno a lui, spegnendo alcuni rigurgiti di possibili sommosse interne e di altri membri che avevano paventato l’ipotesi di sfidarlo nella leadership. Ma la partita delle prossime Amministrative di giugno è troppo ghiotta, mai dall’esito così in bilico complice un Pd in difficoltà (i dem ancora non hanno deciso se trovare la quadra su un candidato unico o se andare alle primarie). Così per il bene del centrodestra e per conseguire il sogno di governare la città dopo 78 anni di incontrastato dominio rosso, meglio restare compatti. Con Aragona sono volati baci e abbracci, non solo tra i big presenti (dal vice coordinatore regionale Alberto Bizzocchi) ai parlamentari Gianluca Vinci, Michele Barcaiuolo, Tommaso Foti e Silvio Giovine), ma anche e soprattutto coi segretari dei partiti alleati. E proprio la foto sorridente e festante fra Aragona, Roberto Salati della Lega e Gianluca Nicolini di Forza Italia – ospiti al congresso ad applaudire il neo coordinatore di Fd’I – è il simbolo della giornata.
Da qui parte in maniera consolidata la missione per le elezioni comunali 2024. Il dialogo per suggellare la grande coalizione di centrodestra è ormai ben avviato. Ora si cercherà di siglare l’accordo per il candidato sindaco.
La strada segnata nonché l’ipotesi più accreditata al momento vede i tre segretari Aragona, Salati e Nicolini candidarsi come capolista per i rispettivi partiti; tutti insieme poi sosterranno una lista civica per il designato aspirante primo cittadino Giovanni Tarquini. Il placet dei vertici di Fratelli d’Italia – della premier Giorgia Meloni in primis – sembra essere più vicino. Il fatto che l’avvocato, figlio dell’ex procuratore capo di Reggio, Giancarlo, difenda Andrea Carletti, il sindaco Pd di Bibbiano simbolo del caso Angeli e Demoni, può essere considerato più come un’opportunità positiva che come boomerang. Uno scatto di maturità del centrodestra, proprio come la rielezione plebiscitaria di Aragona.
Daniele Petrone