Febbio ci prova: "Pronti a riaprire gli impianti"

Il sindaco Sassi è ottimista: "Il 20 dicembre inizieranno i collaudi poi la stagione dello sci partirà: non possiamo perdere un altro inverno"

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Febbio non si ferma. Proseguono intensamente i lavori, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Villa Minozzo, con l’intento di rimettere in moto gli impianti entro il mese di dicembre.

"Ultimati i lavori richiesti, - afferma il sindaco Elio Ivo Sassi – nei giorni 20, 21, 22 dicembre verrà eseguito il collaudo degli impianti di risalita, dopo di che saremo pronti per partire con la nuova stagione sciistica. Resta da risolvere il problema della gestione che pensiamo di risolvere in fretta con il vecchio o nuovo gestore. L’importante, per la comunità di Febbio r non solo, è non perdere un’altra stagione in quanto Febbio vive di turismo in ogni stagione, se però girano gli impianti".

VENTASSO Laghi è una stazione più modesta rispetto alla altre, ma non meno frequentata, in particolare delle famiglie con bambini. Dispone di campo giochi per bambini, di un impianto baby e uno skilift che porta sul monte da dove partono alcune piste di discesa tra cui quella panoramica che costeggia il lago Calamone, solitamente in inverno ghiacciato e ricoperto di neve, quindi da evitare. In merito alla ricettività dispone dell’albergo Calamone con tradizionale ristorante, camping e residence. Anche al Ventasso sono pronti al via, ma non bastano gli attuali 30 centimetri di neve.

CERRETO Laghi, neve permettendo, è pronto a partire alla grande con gli impianti di risalita, ma zoppica sul fronte dell’accoglienza alberghiera in quanto, dopo 15 anni di attività in parallelo con la stazione sciistica, resta chiuso per divergenze con la proprietà, l’albergo Park Hotel, una delle strutture più capienti e moderne, aperta all’accoglienza in ogni stagione. Fra l’altro è opportuno ricordare che il centro turistico del Cerreto non difetta di strutture di accoglienza e di servizio con diversi alberghi, bar e ristoranti, negozi di ogni genere e campeggio: un vero centro moderno. Grande attesa da parte degli appassionati di sport invernali della festa dell’Immacolata (8 dicembre) quale data tradizionale per l’apertura degli impianti sciistici, sempreché ci sia neve sufficiente, perché è impensabile attivare gli impianti di produzione neve con i costi energetici saliti alle stelle.

Ieri una perturbazione nevosa sull’Appennino da 800 metri in su con temperatura sotto lo zero, ha lasciato ben sperare, però non ha aumentato lo spessore di quella preesistente. La neve è una situazione ‘sine qua non’, purtroppo sono finite le notti dell’innevamento programmato, spente le luci sulle piste, gli operatori attendono l’arrivo della neve dal cielo come una sorta di manna.

Con tutti i disagi che già gravitano sulle comunità dell’alto Appennino, la neve è sempre ben accolta perché rappresenta una risorsa per le stazioni sciistiche che mettono in movimento il turismo bianco, ma anche per le piccole imprese addette alla spalatura di neve nelle strade, altra risorsa.

Settimo Baisi