ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Femminicidio di Daniela Coman. Peter Pancaldi resta in carcere: "Indole violenta e aggressiva"

La decisione sulla custodia cautelare del 45enne che ha confessato di aver ucciso la donna. Riconosciuti il pericolo di reiterazione del reato, il rischio di fuga e di inquinamento delle prove.

La decisione sulla custodia cautelare del 45enne che ha confessato di aver ucciso la donna. Riconosciuti il pericolo di reiterazione del reato, il rischio di fuga e di inquinamento delle prove.

La decisione sulla custodia cautelare del 45enne che ha confessato di aver ucciso la donna. Riconosciuti il pericolo di reiterazione del reato, il rischio di fuga e di inquinamento delle prove.

Secondo il giudice delle indagini preliminari, Peter Pancaldi poteva colpire ancora. Per il 45enne che ha confessato l’omicidio della sua ex compagna Daniela Coman, avvenuto nella casa di Prato di Correggio, il gip Matteo Gambarati ha disposto lunedì la custodia cautelare in carcere. Ha ravvisato il pericolo di reiterazione del reato, alla luce della sua indole descritta "violenta e aggressiva", emersa dai suoi comportamenti verso le donne in passato, volti a ottenere denaro per acquistare stupefacenti. E ha anche individuato il rischio di fuga, dato che dopo averla uccisa andò in auto sino a Modena, zona via Nonantolana, allo scopo di comprare droga (non trovata in suo possesso).

Qui fu fermato dai carabinieri all’1.45 della notte del 15 maggio: apparso non lucido, è stato portato all’ospedale per fare accertamenti sull’eventuale guida in stato di ebbrezza o alterato da sostanze stupefacenti. Il gip ha anche messo nero su bianco il pericolo di inquinamento delle prove e la mancanza di riferimenti stabili sul territorio. Il gip ha convalidato il fermo per omicidio volontario, ma ha ritenuto che non vi siano a oggi i gravi indizi di colpevolezza rispetto alla premeditazione, al legame della relazione affettiva e allo stalking. L’indagato, difeso di fiducia dall’avvocato Annalisa Miglioli (studio Della Capanna), si era avvalso della facoltà di non rispondere.

Intanto proseguono gli accertamenti dei carabinieri, coordinati dal pm Valentina Salvi. Dall’autopsia, iniziata e conclusa lunedì al Policlinico di Modena, è emersa come causa della morte l’asfissia meccanica, cioè un’interruzione degli scambi respiratori. Sono stati ordinati anche gli esami tossicologici e radiologici, l’eventuale acquisizione di materiali sul corpo e sugli abiti e un’ispezione per valutare se la donna avesse avuto rapporti sessuali. A quanto emerge, il via libera dalla Procura per i funerali è atteso non prima di mercoledì prossimo: le volontà dei familiari propendono per la sepoltura a Sassuolo, dove abitano il figlio di 10 anni con il padre, ex compagno della vittima.

Pancaldi, 45 anni, originario di Campogalliano (Modena), ha ammesso di aver soffocato la 48enne di origine rumena e residente a Sassuolo, tappandole naso e bocca con le mani. Secondo una prima ricostruzione, l’avrebbe attirata con l’inganno nella casa di Prato di Correggio dove convivevano. I due si erano da poco lasciati: secondo un primo possibile movente emerso, le attribuiva la colpa della rottura di una relazione che aveva con una donna che lo manteneva economicamente. Risulta che Pancaldi, al momento disoccupato, consumasse droga (cocaina e crack).

Alessandra Codeluppi