Fermato lo sgombero delle polemiche

La famiglia Pelizzola per ora non perde la casa. A presenziare c’erano il sindaco, il parroco, un parlamentare e l’imprenditore Bramini.

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Come facilmente prevedibile, è stata nuovamente rinviata la procedura di sgombero della famiglia Pelizzola, a Brugneto di Reggiolo, prevista ieri mattina ma in base a un’asta fortemente contestata dai possessori del fabbricato, oggetto di ricostruzione post terremoto e al centro di verifiche e di ricorsi giudiziari non ancora definiti.

Dunque, difficile procedere con uno sgombero coatto, oltretutto con normative ben precise che bloccano queste operazioni legate al post terremoto oltre che all’emergenza coronavirus. Notevole è stato lo spiegamento di forze in carabinieri, polizia e soccorsi sanitari, ma anche con la presenza di alcune decine di persone arrivate in solidarietà con la famiglia Pelizzola. C’erano pure il parroco, don Francesco Avanzi, il sindaco Roberto Angeli, il parlamentare Daniele Pesco, l’imprenditore Sergio Bramini, autore di una legge contro gli sfratti facili, insieme agli avvocati dei Pellizzola, Angela Benedetti e Margherita Pellecchi.

E’ stato necessario l’intervento dei soccorsi sanitari per un malessere che ha colpito la padrona di casa, Cristina Valenza. Per fortuna si è ripresa dopo la visita medica. Al momento, in accordo con prefettura e magistrato, le operazioni di sgombero sono rinviate probabilmente a settembre, anche se prima di agire si dovranno chiarire molti aspetti.

Antonio Lecci