Festa Tricolore 2019 Reggio Emilia, Casellati. "La bandiera essenza dell'italianità"

Il discorso della presidente del Senato al teatro Ariosto. In precedenza un fuori programma in piazza Prampolini con un 72enne che ha gridato: "Accoglienza a casa nostra"

La presidente Casellati e il sindaco Vecchi con in mano il Primo Tricolore (foto Artioli)

La presidente Casellati e il sindaco Vecchi con in mano il Primo Tricolore (foto Artioli)

Reggio Emilia, 7 gennaio 2019 -  "La nostra bandiera rappresenta l'italianità piu' vera e profonda; simboleggia quell'idea di Patria - Terra dei padri - che ha segnato il cammino della nostra identità. Un cammino certamente non semplice, fatto di lotte e conquiste, sacrifici e martirii; un cammino che oggi ci consegna l'Italia cosiì come la conosciamo: libera, democratica, solidale".

Il Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, lo ha detto nel suo discorso al teatro Ariosto (VIDEO) alle celebrazioni per il 222esimo anniversario del Tricolore (FOTO). In precedenza la presidente aveva incontrato gli studenti delle scuole in Sala del Tricolore, in Municipio, dove sono avvenute le premiazioni dei ragazzi.  "La nostra bandiera é l'essenza stessa dell'italianità, dei valori che sono a fondamento del nostro Stato di diritto, del nostro vivere comunitario", sottolinea Casellati, "l'italianità é il nostro tratto distintivo", é "il valore aggiunto di chi affronta le sfide della globalizzazione difendendo la propria storia e le proprie tradizioni: a partire dalle radici cristiane alla base della nostra comunita'". E' "il codice comportamentale di chi si impegna per un Paese dove venga riconosciuto e premiato il merito - prosegue Casellati -. Ed é compito della politica, a tutti i livelli, tradurre questo proposito in azioni concrete per invertire il trend della fuga dei cervelli ed offrire alle giovani generazioni reali opportunita' di crescita e di affermazione".

Il Tricolore - afferma ancora la presidente del Senato è "il codice comportamentale di chi si impegna per un Paese dove venga riconosciuto e premiato il merito. Ed è compito della politica, a tutti i livelli, tradurre questo proposito in azioni concrete per invertire il trend della fuga dei cervelli ed offrire alle giovani generazioni reali opportunità di crescita e di affermazione". 

All'interno del teatro Ariosto, aveva preso la parola anche il presidente della Regione Stefano Bonaccini. Parlando del Tricolore ha detto che "non è un cimelio, ma un simbolo vivo. Di libertà, di democrazia e dignità, principi che stanno alla base di ogni convivenza civile. Dobbiamo tenerci cari questi principi, dobbiamo difenderli e tramandarli a chi verrà dopo noi. E questo vale per tutti, perché ciò che sta alla base della nostra Carta Costituzionale - e il Tricolore ne é uno dei simboli - riguarda ogni cittadino della Repubblica".

Il fuori programma "Accoglienza a casa nostra". Un grido che si leva in piazza Prampolini è di un ex operaio di 72 anni durante la cerimonia dell'alzabandiera nell'ambito delle celebrazioni della Festa del Tricolore nazionale a Reggio Emilia, in cui come ospite d'onore era presente la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Il fuori programma ha destato clamore visto il tema attualissimo dell'immigrazione con la nave Sea Watch con a bordo 49 migranti che non trova approdo. L'ex ministro oggi capogruppo Pd alla Camera Graziano Delrio ha commentato: "È una vergogna europea". 

Le celebrazioni sono cominciate stamattina alle 10,30 con la sfilata delle forze armate e poi l'inno di Mameli suonato dalla Fanfara dei Bersaglieri. Pochi i cittadini in piazza. Tra le figure istituzionali spicca l'assenza del segretario provinciale Pd, Andrea Costa al centro delle polemiche per gli insulti a Salvini e Di Maio sui social dopo la sua pittoresca ordinanza "anti-cattiveria".   

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Il messaggio di Mattarella. "Nel Tricolore gli italiani hanno sempre visto riflettersi la loro storia comune. La bandiera é un testimone che viene passato di generazione in generazione per riaffermare i valori della nostra identità in un contesto internazionale che ci vede, raccolti nella comune casa europea, fermi sostenitori della pace e della cooperazione fra le genti". E' un passaggio della dichiarazione del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della tradizionale ricorrenza del 7 gennaio.

"Da Reggio Emilia - riprende Mattarella - la nostra bandiera é stata il testimone di tutti gli avvenimenti che hanno segnato il Risorgimento e la conquista dell'Unità d'Italia, sino alla Repubblica. Un cammino distinto da momenti di grande entusiasmo e anche da terribili sofferenze, superate con la tenacia, la caparbietà e l'eroismo di un popolo che non ha mai rinunciato a voler dare ai propri figli - sottolinea - un futuro migliore".

"Al Tricolore guardano con rispetto, animati da sentimenti di onore e lealtà, tutti gli italiani che, in esso e nella Costituzione, si riconoscono concittadini. Viva il Tricolore, viva la Repubblica", conclude il Capo dello Stato.

Il presidente della Camera "Il Tricolore rispecchia l'unità del Paese intorno ai valori e ai principi fondamento della costruzione dell'identità nazionale: la solidarietà, la riduzione delle diseguaglianze, la giustizia sociale, la tutela di tutti idiritti e le libertà fondamentali, la promozione della pace". Lo ha detto il presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico. Che conclude: "Ricordarlo oggi, significa riaffermare che l'Italia é un Paese che non lascia indietro nessuno dei suoi cittadini. Un Paese capace di costruire ponti e non muri, di essere un interlocutore internazionale credibile e autorevole. Capace di contribuire, in un'ottica di cooperazione europea, alle sfide del nostro tempo. Di questi ideali il Tricolore é e dovrà essere sempre piu' simbolo".

La festa. Una "festa Pd", una festa anti-popolare, una festa senza pensare ad Otello Montanari. La vigilia di questo 7 gennaio 2019 non sarà certo ricordata per il senso di unità che dovrebbe evocare la nostra bandiera. Sono i tempi che corrono. Ma oggi le celebrazioni per il 222° anniversario della nascita del primo Tricolore si svolgono comunque all’insegna dell’orgoglio, per essere stati la città che ha visto riconosciuta (proprio grazie alle battaglie di Montanari) la primogenitura del Tricolore, che nacque nella città emiliana il 7 gennaio 1797, quale bandiera della Repubblica Cispadana. Ospite delle celebrazioni, in qualità di rappresentante delle istituzioni nazionali, è la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, esponente di Forza Italia.

La polemica. La sua presenza autorevole non ha comunque placato la sete di rappresentanza della destra reggiana, che tramite il suo uomo di punta, il leghista Gianluca Vinci, ha fatto sapere che così la festa non appartiene a tutti, ma soltanto al Pd.  «L’amministrazione comunale, palesemente spaventa dai dati circa la propria scarsissima possibilità di rielezione, quantomeno al primo turno, ha deciso di trasformare la festa della città in un comizio per i soli esponenti del Pd, il sindaco Vecchi, il presidente della provincia e il presidente della regione Bonaccini, senza alcun intervento non allineato, neppure di carattere culturale».

Non si è fatta attendere la risposta del sindaco Luca Vecchi: «A Vinci mancano i fondamentali per capire cosa sono le istituzioni, cos’è un Governo e sopratutto cosa sono i partiti. Lui e il suo partito, finché ha fatto loro comodo, quel Tricolore lo hanno sempre umiliato, preferendogli simboli celtici e trovate carnascialesche».

A far da chiosa alla polemica ci pensano i grillini, che hanno commentato: «La polemica tra Vecchi e Vinci sul Tricolore non fa che allontanare i cittadini da questa festa purtroppo sempre meno sentita. Sembra si siano messi d’accordo. Il Movimento 5 Stelle parteciperà con una sua delegazione come ha sempre fatto per rispetto di questa storica data. Ma non possiamo rilevare la strumentalizzazione continua di un importante fatto storico da parte della saccente amministrazione Pd e di Vecchi e le polemiche pretestuose del consigliere leghista. La Casellati è di Forza Italia, partito dell’anti-cambiamento con il quale il leghista Vinci vuole fare coalizione anche comunali».