Reggio Emilia, Festa del Tricolore: arriva il ministro Ciriani. Ma con lui ci sarà anche Bignami

Dopo la presa di posizione del Comune, la premier Meloni invierà un membro di Governo come ospite d’onore . Ma lo scontro politico continua

Migration

Reggio Emilia, 23 dicembre 2022 - Tanto tuonò che piovve. Il Comune di Reggio ha chiesto almeno un ministro alla Festa del Tricolore, e alla fine un ministro arriverà. L’ospite d’onore del 7 Gennaio sarà Luca Ciriani, membro dell’esecutivo e con la delega alle relazioni col Parlamento. Ma insieme a lui, in rappresentanza del Governo Meloni, ci sarà comunque anche il ‘bistrattato’ Galeazzo Bignami. Non c’è ancora nulla di ufficiale, ma salvo altri clamorosi colpi di scena (in ballo c’era anche il nome del ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida) in quello che è diventato un caso nazionale di bandiera e bandiere politiche, così è deciso.

Ma sulla comunicazione la guerra diplomatica non si placa. Il sindaco Luca Vecchi vuole tenere il punto dopo aver alzato la voce chiedendo al Governo di mandare un ministro e non un vice, ‘ribellandosi’ di fatto alla Meloni. Quest’ultima e Fratelli d’Italia devono invece motivare la virata. "La presenza di un ministro era già programmata, seppur non formalizzata anche in virtù delle urgenze dettate dalla chiusura della legge di bilancio", spiega il coordinatore provinciale di Fd’I, Alessandro Aragona. In sostanza – questa la parafrasi della versione del partito di maggioranza di Governo – la Meloni avrebbe incaricato Bignami in attesa di capire se i lavori a Roma potessero concedere la presenza di un ministro. Ma in municipio sarebbe arrivata solo una comunicazione dove la premier parlava di impossibilità a prendere parte alle celebrazioni del vessillo nazionale. Aggiungendo la delega a Bignami. Senza accennare ad alcun ministro.

Ecco perché fino a che non sarà trasmessa l’ufficialità da Palazzo Chigi sulla designazione del ministro Ciriani come prima personalità alla cerimonia, la linea di piazza Prampolini è quella di tenere la bocca cucita. Nessun commento, con l’Amministrazione che resta alla finestra. Mentre Aragona passa al contrattacco con una stoccata: "Questa è una polemica nata dal nulla, come una tempesta in un bicchier d’acqua. È singolare invece che non dicano nulla di fronte a fatti incresciosi che riguardano ad esempio le Ong che fanno capo a Soumahoro, piuttosto che gli europarlamentari del Pd coinvolti nei finanziamenti dubbi del ‘Qatargate’...".

Le polemiche e le discussioni comunque non si placano, arrivando fino a Roma. Angelo Bonelli co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi Sinistra attacca: "È scandaloso che come massimo esponente del governo Meloni, venga delegato a Reggio Emilia, città medaglia d’oro della Resistenza, nel giorno del Primo Tricolore, il 7 Gennaio in cui si onora da sempre con le massime cariche istituzionali la bandiera italiana, un viceministro che scherzava vestendosi da Ss indossando la svastica al braccio. Non deve esserci spazio per la goliardia quando si parla di simboli del nazismo, con l’orrore che ha rappresentato. Per questo chiediamo alla Meloni, visto che ha deciso di non recarsi a Reggio in prima persona per la festa, di non inviare un esponente come Bignami. La presenza di chi gioca con simboli del nazifascismo è irrispettosa della memoria di tutte gli uomini, donne e bambini di Reggio (e non solo) brutalmente uccisi, di quelle persone che sono state private della dignità e torturate durante la Resistenza".

Dopo la levata di scudi di ieri l’altro con l’Anpi in prima linea parlando di "sgarbo istituzionale" e la rabbia di Adelmo Cervi, terzogenito di uno dei sette fratelli partigiani fucilati dai nazifascisti nel ’43, secondo il quale la decisione di mandare Bignami "è un’offesa alla mia famiglia e alla città", interviene anche Rec - Reggio Emilia in Comune - gruppo di estrema sinistra, che propone un’idea diversa. "Invitiamo per la festa del Tricolore non un divisivo esponente di governo ma una personalità meritevole del mondo culturale, scientifico o dello sport. Da un invito di alto profilo istituzionale, Von der Leyen e Meloni, declinati per evidenti motivi la prima e per non meglio precisati impegni istituzionali la seconda, si è ripiegato ad un vice ministro dalle mai celate simpatie naziste scatenando giustamente lo sdegno della città. Ma siamo sicuri che un rappresentante di questo Governo sia la scelta migliore per rappresentare il Paese? La celebrazione della bandiera nazionale negli ultimi anni non è stata una cosa particolarmente entusiasmante, somigliante più uno stanco rituale istituzionale che ci tocca fare piuttosto che una sentita festa popolare. Invitando una personalità meritevole della società civile perlomeno ci risparmerebbe la noiosa passarella istituzionale". In realtà il Comune di Reggio avrebbe pensato anche a un personaggio di cultura come alternativa qualora il Governo si fosse impuntato nel ribadire la delega a Bignami, anziché mandare un ministro.