Passeggiava in via Enrico Fermi a Reggio Emilia col suo fidanzato, quando si è imbattuta in un gruppetto di ragazzi, uno dei quali ha iniziato a offendere il suo ragazzo, per poi dargli uno schiaffo, mostrandogli pure un coltellino. La vittima, una ventenne, nel frapporsi fra i due in difesa del fidanzato, è stata a sua volta aggredita con calci e con tirate di capelli, oltre che derubata della sua borsetta da un’altra ragazza che si trovava nel gruppo, per poi darsi tutti alla fuga.
Nella borsa c’erano lo smartphone e il portafogli con denaro contante e dei documenti personali.
Per la vittima, che nel parapiglia era finita a terra, è stata pure necessaria una visita in pronto soccorso per contusioni guaribili in pochi giorni. È seguita la formale denuncia alla caserma dei carabinieri di corso Cairoli e così sono partite le indagini che hanno portato all’identificazione della presunta ladra della borsetta, mentre si stanno accertando anche le identità degli altri membri del gruppo di giovani.
Con l’accusa di lesioni personali, rapina e minacce, è stata quindi denunciata dai carabinieri una venticinquenne residente in città, la stessa che era stata vista fuggire a bordo di un’autovettura di colore bianco, sopraggiunta in quel frangente e poi allontanatasi in tutta fretta con la refurtiva. È molto probabile che il gruppetto fosse già pronto per rapinare la giovane, dopo aver notato la borsetta in suo possesso. E sarebbe stata inscenata la parte delle offese e dell’aggressione per creare quella "confusione" necessaria ad arraffare il bottino.
Le approfondite indagini condotte dai militari dell’Arma hanno poi consentito di acquisire elementi di presunta responsabilità nei confronti della ventinciquenne, la stessa che è stata pure riconosciuta dalla vittima in apposita seduta fotografica. Per questo la ragazza è stata denunciata. Ora le indagini puntano a identificare e a denunciare anche gli altri componenti del gruppetto che ha atteso la coppia per poi agire con l’aggressione violenta, aggravata anche dalla presenza dell’arma da taglio, mostrata da uno dei ragazzi durante quello che può dirsi un vero e proprio "agguato".
Gli accertamenti comunque puntano ora in particolare sulle frequentazioni della venticinquenne: proprio da questo aspetto potrebbero emergere a breve alcune importanti informazioni per gli investigatori. La tecnica utilizzata non sembra essere quella dei classici bulli occasionali, facendo orientare gli inquirenti verso delle bande di giovani che già in passato potrebbero essersi messi in evidenza per simili episodi.
Si tratta di situazioni che non fanno certo bene alle condizioni generali di percezione di sicurezza da parte dei cittadini reggiani, che sempre più spesso dichiarano di non sentirsi tranquilli, anche solo a passeggiare in città, perfino dentro il centro storico.